Montebello Jonico: ha ucciso più di venti esemplari di fauna protetta, denunciato

Reggio Calabria Cronaca

Nell’ambito dei servizi di prevenzione generale e repressione dei reati in materia ambientale effettuati quotidianamente dai Reparti dipendenti dal Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Reggio Calabria, personale del Comando Stazione di Reggio Calabria, coadiuvato da unità del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale, ha sorpreso in flagranza di reato, nella località “Rocca Caloiero” nel comune di Montebelllo Jonico, A.L. , di 60 anni, mentre esercitava illegalmente l’uccellagione.

L’uomo aveva preparato ad arte un sito per la cattura dei volatili, realizzando un nascondiglio con fronde tagliate e disposte a guisa di cespuglio e posizionando a terra, ad opportuna distanza, una rete che veniva utilizzata per la cattura.

Il sistema impiegato per questa specifica pratica di uccellagione consiste nel disporre a terra una rete, sorretta da due paletti in legno collegati ad una cordicella che viene prontamente azionata quando all’interno di essa si posano i malcapitati volatili. Di norma all’interno di tale trappola, viene posizionato anche un esemplare vivo di avifauna vincolato ad un’asticella in legno e manovrata anch’essa con una cordicella proveniente da un nascondiglio costruito ad opportuna distanza.

L’impiego di tale esemplare, in gergo denominato “zimbello” che di solito è una femmina di cardellino, ha lo scopo di adescare i propri simili che si trovavano nei dintorni dell’appostamento. Tutta l’attrezzatura impiegata per l’esercizio dell’uccellagione è stata sottoposta a sequestro e custodita nei locali della Caserma Forestale di Reggio Calabria a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

A.L. è stato trovato in possesso di ben 22 esemplari morti di verzellino catturati nella medesima giornata, che sono stati sequestrati e consegnati al Comando di Polizia Provinciale di Reggio Calabria, quale Ente pubblico localmente preposto dalla vigente normativa regionale alla custodia della fauna omeoterma rinvenuta.

I reati contestati all’indagato sono l’esercizio dell’uccellagione, come disposto dalla legge sulla caccia n.157/92, la cattura ed uccisione di avifauna particolarmente protetta, come regolamentato dalla convenzione di Berna dove risulta menzionato anche il verzellino, e, infine, il furto venatorio del patrimonio indisponibile dello Stato così come sancito da una recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione.