Malasanità o lentocrazia: trentenne di Longobucco vittima dell’indecisione

Cosenza Cronaca

"30 anni, costretto all’immobilità da un astrocitoma temporale, un tumore al cervello; nel letto, dopo diverse operazioni, impossibilitato a deambulare, da 6 lunghi anni. - Comunica una nota stampa - Da mesi, in attesa, invano, di un sollevatore mobile che potesse consentire ai familiari, ed in particolare alla madre, le normali attività di assistenza al giovane malato. Giovanni Cofone, residente nella frazione Cava di Melis di Longobucco, è deceduto ieri (mercoledì 1) senza mai avere avuto una risposta, e quindi una soluzione, dagli uffici ASP di Rossano e Cosenza, che, ripetutamente e insistentemente coinvolti sul caso, hanno continuato a contendersi la competenza.

È, questa la denuncia pubblica fatta qualche giorno fa dalla madre Maria Vulcano, per tentare di richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica e spronare chi di competenza ad assumersi impegno e responsabilità di fronte ad un gravissimo caso umano.

Poco importa che sia l'ennesimo paragrafo della malasanità calabrese o un altro effetto perverso dello scaricabarile burocratico, vero cancro di un Paese gravemente malato di inefficienza. La verità, oggi resa ancora più drammatica ed intollerabile dalla morte del giovane, è che ad un cittadino malato che esigeva un suo diritto, la macchina infernale dello Stato, in questo caso dell'Azienda Sanitaria Provinciale, non ha mai saputo offrire risposte e soluzioni decenti. - Continua la nota - Astrocitoma con marcato deficit statico dinamico. È, questa, la diagnosi decritta dal documento dell’Asp di Cosenza, ex As n.3 di Rossano, protocollato in data 28 Ottobre 2011, in cui si richiedeva, quale prescrizione, un sollevatore mobile ad imbracatura polifunzionale. Il costo del mezzo, così come da preventivo, era di mille e 385 euro.

Dall’igiene intima quotidiana al sollevamento del ragazzo per evitare le piaghe di decubito. In questi mesi, ogni semplice operazione di assistenza, per la madre di Giovanni, Maria Vulcano, sarebbe risultata impossibile se non aiutata e sostenuta oltre che dai parenti, dalla solidarietà di amici e volontari.

Nel periodo della protesta dei tir, quando, anche a causa del maltempo e della neve, era impossibile raggiungere la frazione di Cava di Melis, il dott. Pometto, il Sindaco di Longobucco Luigi Stasi e le dottoresse della Farmacia locale si sono offerti di portare le medicine necessarie a casa del ragazzo. - Conclude - A loro va la riconoscenza ed il ringraziamento della mamma di Giovanni."