Cgil Pollino Sibaritide esprime solidarietà a Don Stamile

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Riceviamo e pubblichiamo la solidarietà nei confronti di Don Ennio Stamile dalla Cgil Comprensorio Pollino, Sibaritide Tirreno

"L’ultimo ignobile atto consumatosi a Cetraro e che ha visto colpita la Chiesa in uno dei suoi più autorevoli rappresentanti a livello regionale, il parroco Don Ennio Stamile a cui esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà, offende la dignità del popolo cetrarese. La turpe azione di alcuni delinquenti , che non hanno nulla a che vedere con i tanti cittadini onesti e laboriosi di Cetraro, vuole far sprofondare la città nel terrore e nell’omertà, per poter così dare campo libero ai loschi affari che hanno arrestato, e che stanno operando per distruggere definitivamente, quella crescita e quello splendore che la nostra città aveva acquisito anni addietro costringendola poi a vivere gli anni più bui della sua storia.
Da più tempo abbiamo denunciato il degrado socio-economico del nostro territorio e della nostra città, la profonda crisi economica che ha accelerato le difficili condizioni di tanti cittadini che vivono in piena solitudine l’emergenza del lavoro e, quindi, l’assenza di occupazione ed, in modo particolare, l’accentuarsi in maniera drammaticamente vertiginosa del divario sociale che sta trascinando ormai tante famiglie a vivere al di sotto della soglia della povertà. Sono questi fattori che stanno intaccando ogni strato del tessuto sociale nazionale, ma che acquistano un significato ancora più gravoso in un territorio, come il nostro, già fortemente penalizzato dalla presenza massiccia della criminalità organizzata infiltrata, da troppo tempo, in pezzi fondamentali dell’economia, della politica e delle istituzioni, così come ha chiaramente comprovato la magistratura nelle tante indagini svolte sul territorio nazionale ed in Calabria.

Per le forze sociali, la politica e le istituzioni non possono essere isolati il coraggio e la determinazione del parroco di Cetraro, e non deve rimanere inascoltato il forte appello alla riconquista della propria città ad opera dei suoi cittadini; la denuncia della CGIL riguarda l’intreccio che bisogna sciogliere tra criminalità e pezzi fondamentali della politica e delle istituzioni che pur di costruire consenso ed potere sono disposti a scendere a qualsiasi patto ed a sottostare alle logiche di chi vive nel non rispetto delle regole e agisce con i soli strumenti di forza, arroganza e prepotenza. È inaccettabile, per la nostra organizzazione e per tanti cittadini onesti, che dalle pagine di qualche quotidiano locale si possano leggere dichiarazioni che invitano a tenere la testa sotto la sabbia negando l’evidente realtà che vive la nostra città segnata fortemente dallo spaccio di sostanze stupefacenti e fenomeni criminosi, nel silenzio di chi ha il ruolo proposto a denunciare e combattere tali atti".

E come si può sottacere il dramma vissuto che come organizzazione stiamo da tempo denunciando dai lavoratori migranti della nostra comunità che vengono sfruttati per pochi Euro al giorno senza nessun diritto e senza alcun rispetto per la dignità umana nei lavori più umili, senza porsi il problema di come possiamo soddisfare i bisogni di questi nostri ospiti costretti a lasciare la propria terra a causa di guerre e povertà. Bisogna rompere con forza e determinazione il crescente fenomeno della criminalità organizzata e per fare tutto questo è necessario che la vera politica, le istituzioni e il mondo del lavoro si uniscano per trovare , con proposte concrete ed immediate, la soluzione al vero disagio dei tanti cittadini, e soprattutto dei tanti giovani, che vivono nella non occupazione; continuare a sottovalutare l’emergenza della dilagante disoccupazione e la mancanza di prospettiva di vita nel nostro paese, senza affrontarla con determinazione ed immediatezza, rischia di sfociare in una situazione difficilmente gestibile anche a livello sociale. La CGIL che come organizzazione è parte civile nei processi contro la criminalità organizzata che lede il tessuto economico e sociale del territorio è impegnata a tutti i suoi livelli a costruire alleanze con chi vuole smantellare queste forme di illegalità e prepotenza e starà al fianco di Don Ennio e dei tanti come lui presenti nella nostra Calabria, nel nostro territorio e nella nostra città; saremo impegnati da subito anche a livello unitario con CISL e UIL ad attivare ogni utile iniziativa e chiedere alla presidenza della Giunta Regionale un tavolo di crisi atto ad affrontare le questioni del lavoro, dell’occupazione e della legalità al solo scopo di rilanciare socialmente la nostra regione e il nostro territorio.