Placanica, “la grotta dei re” nell’interesse dei Club Unesco calabresi

Reggio Calabria Attualità

Sabato 14 gennaio 2012 il Club Unesco Re Italo di Reggio Calabria ha organizzato un’interessante conferenza nella cittadina della piana: “La cartografia antica del mediterraneo ed i megaliti di Nardodipace”. Sono intervenuti, oltre all’Architetto Alberto Gioffrè, presidente del Club Unesco reggino, che ha introdotto e moderato la conferenza: il dott. Alessandro Gioffrè d’Ambra, esperto in cartografia antica; il ricercatore Alfonso Carè, impegnato nella valorizzazione dei megaliti presenti a Nardo di Pace; il Sindaco di Placanica, Rocco Mario Clemeno; Oreste Kessel Pace, fondatore del Club Unesco “San Rocco Montpellier” di Palmi; il Dott. Rocco Militano attuale presidente del Club Unesco di Palmi.

Alfonso Carè, attraverso una coinvolgente relazione, che da subito ha appassionato l’attenta platea, ha esplicato dettagliatamente le varie fasi che hanno portato alla scoperta, nei primi anni del 2000, degli importanti ritrovamenti archeologici nel Comune di Nardo di Pace: sculture, incisioni e megaliti appartenenti presumibilmente al popolo pelasgico, risalente a oltre 3000 anni a.C.
“Un puzzle che con fatica stiamo cercando di ricostruire”, ci dice Carè, ”grazie all’importante e fondamentale contributo del prof. Domenico Raso, indiscusso studioso e conoscitore dei popoli del mare. Il prof. Raso, primo traduttore al mondo di una forma primitiva di scrittura ”la pre-scrittura lineare pelasgica”, è riuscito a decifrare i caratteri e le incisioni presenti su numerose tavole in pietra e in metallo di epoca pre-ellenica ritrovate in tutto il mediterraneo e a Nardodipace”.

Lo scrittore Oreste Kessel Pace, con il suo intervento, ha rimarcato la portata della scoperta che avvalora ulteriormente la tesi secondo la quale nel mediterraneo vivessero civiltà progredite, già tra il 16.000 e il 9.000 a.C., i popoli del mare o “pelasgi”, così definiti dai greci per indicare tutti quei popoli che hanno preceduto la popolazione ellenica. Non solo reperti e scavi, Kessel ha evidenziato che “risultano copiosi i riferimenti nei testi antichi, greci ed egizi, che chiaramente indicano queste popolazioni come evolute, pacifiche, conoscitori dell’agricoltura ed esperte nella manipolazione del metallo”.
Un popolo vissuto anche in Calabria e che avrebbe scelto le Serre Calabresi, precisamente Nardo di Pace, per la tumulazione di 110 sovrani di stirpe pelasgica. I feretri, in attesa di degna sepoltura, sarebbero stati depositati in una grotta, che secondo le valutazioni di alcuni studiosi, dopo un’attenta analisi di alcune mappe e di numerosi indizi, così come ipotizzato da un team di speleologi recatosi sul sito, si trova a Placanica nella cosiddetta “ Grotta dei Re”.

Da qui l’interessamento dei Club Unesco, a conclusione della prolifica conferenza, infatti, il dott. Rocco Militano, presidente del Club Unesco di Palmi, ha rilevato la necessità di valorizzare i siti, prospettando ulteriori ed attente indagini, supervisionate degli stessi Club Unesco calabresi, con lo scopo di proporre, in un futuro più breve possibile, Placanica e Nardodipace fra i beni da tutelare e riconosciuti dall’Unesco come "patrimonio dell’umanità”.

Il Sindaco di Placanica, Rocco Mario Clemeno, ha ringraziato i partecipanti per la sensibilità dimostra, rimarcando l’importanza delle attuali scoperte “capaci di trasformare, non solo Placanica, ma l’intero territorio, in una meta di studio internazionale con risvolti storico-culturali inimmaginabili”.