Tripodi (PdCI). La scure di Monti si abbatte sul mondo della giustizia

Calabria Politica
Michelangelo Tripodi

La pesantissima scure del governo Monti si sta per abbattere anche nei confronti del mondo della giustizia. Dopo avere approvato - si legge in un nota del segretario regionale del PdCI Michelangelo Tripodi - una lunghissima serie di provvedimenti iniqui e impopolari, conditi da nuove e odiose tasse e, inoltre, finalizzati alla distruzione di quel che resta del welfare italiano, il governo Monti ha varato un provvedimento che, nei fatti, rappresenterà, ove dovesse entrare in vigore, la fine dell’importante figura del Giudice di Pace per come era stato voluto e realizzato dalla legislazione del nostro paese. Il recentissimo Decreto Legislativo relativo alla “Revisione delle circoscrizioni giudiziarie-Giudice di Pace” equivale ad una vera e propria mattanza degli uffici giudiziari del Giudice di Pace. Si parla di ben 647 uffici che in Italia subirebbero tutti la stessa sorte della cancellazione. L’effetto di questo taglio incomprensibile ricadrà anche sulla Calabria che subirà, infatti, l’ingiustificata soppressione di sessanta sedi del Giudice di Pace, con le nefaste conseguenze che, nei fatti, ricadranno sugli incolpevoli cittadini.

Tutte le province sono colpite - continua Tripodi - dal provvedimento in itinere: Reggio Calabria meno 14 uffici, Cosenza meno 22, Catanzaro meno 12, Vibo Valentia meno 7 e Crotone meno 5. La scelta sciagurata del governo Monti provocherà un ulteriore aumento della distanza tra i cittadini e la giustizia. Una decisione ingiusta e immotivata che, tra l’altro, causerà, in una prospettiva futura, la perdita di moltissimi posti di lavoro e un ulteriore allungamento dei tempi della giustizia, già adesso in balia di lungaggini estenuanti. Rinunciare al decentramento e alla presenza periferica di importanti uffici e funzioni giudiziarie, quali quelle del Giudice di Pace, evidenzia la totale arroganza del governo Monti che sta brillando per decisioni illogiche, ingiuste e assurde. E’, pertanto, necessaria una forte e unanime protesta per fermare questo cervellotico, assurdo e sbagliato provvedimento e per fare recedere il governo Monti da una linea che colpirà, ancora una volta, gli inermi cittadini e che certamente non servirà assolutamente a risolvere i drammatici problemi del paese che hanno altre cause e richiedono altre soluzioni.