Oltre la crisi insieme: il significato del Dossier Statistico Immigrazione 2011

Crotone Attualità

Si è svolta ieri a Crotone la presentazione del Dossier Statistico Immigrazione 2011, il rapporto annuale che la Caritas Italiana e la Fondazione Migrantes pubblicano dal 1991. Mons. Domenico Graziani, Arcivescovo di Crotone-S. Severina, ha fortemente voluto che la presentazione del 21° Dossier fosse fatto ad una platea vasta della cittadinanza per evidenziare il problema della mobilità ed affrontare gli aspetti più rilevanti del fenomeno migratorio, da quelli socio-economici a quelli culturali e giuridici.
Graziani è stato esplicito nell’evidenziare che ci vuole una presa di coscienza personale per affrontare il problema dell’immigrazione con segni concreti e non solo a parole. Non solo emergenza ma programmazione e progettazione con una linea dello sviluppo possibile. Per Mons. Graziani “lo sviluppo non si misura solo con il PIL ma con il PIF prodotto interno della felicità, invitando tutti a riacquistare il senso dell’accoglienza e della promozione pluriculturale. La Chiesa crotonese, in prima fila, ha un compito preciso – ha affermato - nell’accogliere i nostri fratelli immigrati, dando loro tutte le possibilità per integrarsi”.
Alla presentazione del Dossier 2011, a cura della Caritas Diocesana, hanno partecipato il Prefetto di Crotone Panico, Filippo Esposito per il Comune di Crotone, il funzionario delle politiche sociali della Provincia di Crotone, le Associazioni e gli attori locali che operano nel sociale. La presentazione dei dati e le considerazioni sono state a cura dell’operatrice Caritas diocesana ssa Mara Ioele che ha curato il Dossier a livello nazionale.
L’Arcivescovo di Crotone, rivolgendosi agli operatori sociali e pastorali crotonesi, concludendo, ha affermato che “bisogna avviare un nuovo corso che leghi il nostro passato di emigrazione con il presente che stiamo vivendo come paese di immigrazione. Dobbiamo essere capaci di imparare insieme e vivere una globalizzazione all’insegna dei diritti e di uno sviluppo autentico facendoci carico degli immigrati e chiedendo loro di collaborare”.