Attività venatorie: Provincia Cosenza, nota dell’assessore Diana

Cosenza Attualità
Biagio Diana

“Nella sua ultima riunione il Consiglio Provinciale di Cosenza ha approvato due provvedimenti che, a mio parere, meritano particolare risalto e attenzione: il Piano Faunistico Venatorio Provinciale e il Piano Straordinario di Gestione del Cinghiale”. E’ quanto afferma, in una nota carica di soddisfazione, l’assessore al patrimonio faunistico, caccia e pesca della Provincia di Cosenza, Biagio Diana. “Il Piano Faunistico Venatorio -prosegue l’assessore provinciale- è il primo ad essere redatto in Calabria ed è uno strumento fondamentale per la tutela e la gestione della fauna selvatica e per la difesa e la protezione dell’habitat in cui essa vive e si riproduce. Una delle maggiori novità previste nel Piano è quella di promuovere l’istituzione di un Osservatorio Faunistico Provinciale allo scopo di favorire lo studio della biologia della fauna selvatica presente sul territorio e di verificarne i rapporti con l'ambiente.

L’ osservatorio si avvarrà anche della creazione e della gestione di una stazione ornitologica, di una stazione di inanellamento, di punti di osservazione dell'avifauna selvatica aventi lo scopo di sviluppare le attività scientifiche e di ricerca, predisporre lo studio della biologia degli uccelli, effettuare ricerche qualificative e quantitative delle popolazioni nidificanti, migratrici e svernanti”. “Il Piano Straordinario della gestione del cinghiale, anch’esso primo in Calabria -aggiunge Diana- nasce, invece, dalla constatazione che, soprattutto nell’ultimo periodo, il fenomeno del sovraffollamento degli ungulati su gran parte del territorio provinciale rappresenti una vera e propria emergenza economica e ambientale. La Provincia, per contrastare questo fenomeno, ha redatto un piano straordinario di abbattimento soprattutto per quelle zone dove il fenomeno è più presente, ovvero la zona dell’Alto Jonio che comprende i comuni di Plataci, Albidona, Castroregio, Alessandria del Carretto, Oriolo, Nocara e Canna e la zona Pollino-Alto Tirreno che comprende i comuni di Verbicaro, Grisolia, San Sosti, San Donato di Ninea, Acquaformosa, Lungro e Altomonte. Dall’intervento restano escluse le aree ricadenti nel perimetro del Parco del Pollino con cui abbiamo interloquito costantemente e continueremo a farlo, così come lo faremo con il Parco della Sila e con gli altri soggetti istituzionali presenti nella nostra provincia. Il periodo di abbattimento del cinghiale comprende tutto l’anno ad esclusione del mese di marzo ed alle operazioni di abbattimento viene coinvolto solo personale che abbia ricevuto un’adeguata istruzione sia dal punto di vista teorico che da quello pratico, ovvero dai cacciatori che hanno partecipato ai corsi organizzati negli anni passati dalla Provincia ed hanno conseguito la qualifica di “Selecontrollori al cinghiale”. Importantissimo il lavoro di controllo e di vigilanza svolto anche dalla Polizia Provinciale e dalle Guardie Volontarie”.

“La strategia di pianificazione della gestione della presenza del cinghiale nella Provincia di Cosenza –conclude Diana- considera, come abbiamo già sottolineato, essenziale una adeguata programmazione della prevenzione dell’impatto della specie sul territorio. A tal riguardo è stato definito anche un apposito “Disciplinare per la prevenzione, l’accertamento ed il risarcimento dei danni causati alle opere e alle culture agricole e forestali dalla fauna selvatica e dall’attività venatoria”.