Formazione permanente nel campo delle emergenze in pediatria negli Emirati Arabi

Calabria Salute

Torna dagli Emirati Arabi con un ingente bagaglio di nuove conoscenze e soprattutto di ottime prospettive la spedizione pediatrica nazionale e calabrese che ha partecipato alla II Conferenza internazionale “Il Bambino del Mediterraneo” a Dubai . Un evento di quattro giorni che è stato patrocinato dalla Società Italiana di Emergenza e Urgenza Pediatrica (SIMEUP), dalla Società Italiana di Pediatria (SIP), dal “City Hospital” di Dubai in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro e l’Azienda sanitaria di Crotone.

La delegazione calabrese che ha promosso l’incontro, composta dalla catanzarese Stefania Zampogna, dirigente Azienda Ospedaliera del capoluogo e consigliere nazionale SIMEUP e dai crotonesi Giovanni Capocasale, revisore dei conti della SIP e da Anna Maria Sulla, presidente regionale SIMEUP, ha prodotto due risultati degni di particolare rilievo: la firma di un protocollo di collaborazione scientifica con i colleghi del modernissimo ospedale arabo e un lavoro comune che sarà effettuato nella prossima primavera a Squillace Lido dove si svolgerà l’8 congresso nazionale Il Bambino del Mediterraneo , con la presenza della delegazione dei pediatri degli Emirati Arabi Uniti.

Una nuova tappa di accrescimento professionale, dopo quella di Malta del 2010, per il progetto “Calabria baricentro del Mediterraneo”, che si propone quale trampolino di lancio per il delicato settore sanitario.

Il confronto culturale con il mondo scientifico arabo si è tradotto in un proficuo scambio cognitivo e procedurale. Il sistema pediatrico negli Emirati Arabi, nonostante vanti un impressionante livello tecnologico, è costruito su schemi unici di accoglienza e cura, impostati sugli ospedali di prossimità senza differenziazioni anagrafiche. Il contributo portato dagli specialisti italiani ha consentito di approfondire ed attribuire l’esperienza delle cure specifiche al bambino legate alle specifiche e soggettive prerogative di ogni piccolo paziente, alla base di un sistema sanitario costruito sulle figure di pediatra, medico generico, guardia medica, pediatra ambulatoriale e quindi sulla struttura del pronto soccorso pediatrico. “Un esempio di buona pratica, questo scambio culturale – ha osservato Capocasale - in un settore come quello della sanità sottoposta a pressioni restrittive gestionali ed economiche. La prospettiva che dall'Italia ed in particolare dalla Calabria e da Crotone si parta per gli Emirati, come richiesto dalle autorità locali politiche e sanitarie, per la creazione di un Centro di Formazione Permanente nel campo delle emergenze in pediatria e proporre in quel particolare territorio una rete come quella italiana di intervento qualificato non solo da parte del personale sanitario ma anche da personale laico in situazioni drammatiche che possono colpire un bambino, rappresenta un fiore all 'occhiello della attività pediatrica italiana ed in particolare di quella calabrese”.