Lamezia Terme. Due fermi per omicidio

Catanzaro Cronaca

Un uomo ed una donna sono stati fermati questa mattina dalla Polizia, su disposizione della locale Procura della Repubblica, a Lamezia Terme. Sono sospettati di concorso nell'omicidio Villella, avvenuto nel giugno scorso a Lamezia Terme. I due fermati devono anche rispondere di detenzione d'armi. La vittima fu assassinata a colpi di fucile caricato a pallettoni ed il suo cadavere fu trovato in citta'. Nell'immediatezza del fatto furono arrestate tre persone. I successivi sviluppi investigativi hanno portato ai fermi eseguiti stamane. La stessa Polizia di Stato, nell'ambito di controlli relativi ad una serie di episodi criminali verificatisi ultimamente in città, hanno fermato altre due persone, una delle quali in possesso di una pistola calibro 765. Per le 10:30, negli uffici della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, è in programma una conferenza stampa degli inquirenti.

Le persone fermate stamane sono Angela Giampa, di 68 anni, e Massimo Rondinelli, di 31. I due non avrebbero avuto un ruolo attivo nel delitto, ma sono sospettate di complicità inquanto avrebbero spostato alcune armi, su incarico degli assassini, in una zona di campagna. Lo scorso 21 giugno erano stati sottoposti a fermi di indiziato di delitto la moglie della vittima, Pina Jennifer nonché gli autori materiali dell'omicidio, Michele Dattilo e Giovanni Giampà (quest'ultimo legato sentimentalmente alla donna). Per tutti l'accusa di omicidio in concorso.
A seguito di ulteriori indagini svolte dagli uomini del Commissariato di Lamezia Terme è emerso che il giorno successivo all'operazione era stato dato l'ordine di spostare alcune armi in una zona di campagna. La successiva attività d'indagine ha permesso di individuare i complici di Dattilo che avevano ricevuto ed eseguito l'incarico. E' stata redatta un'informativa a carico di quattro persone, denunciate alla Procura della Repubblica, due per concorso in omicidio e due per porto di armi. Sulla base dell'attivita' investigativa svolta , la stessa Procura, constatata la gravità degli indizi raccolti a carico delle quattro persone, ha emesso provvedimento di fermo nei confronti di quelle in stato di in libertà, sussistendo il pericolo di fuga.