I filmakers nella sezione “Corti Calabria” e “Proiezioni speciali” nel Calabria film festival

Vibo Valentia Tempo Libero

È un segmento fondamentale del Calabria film festival quello dedicato alla sezione “Corti Calabria” e “Proiezioni speciali”. «È l’opportunità per tutti i filmakers calabresi - ha dichiarato il direttore artistico Alessandro Russo - di mettersi in mostra e per il pubblico di conoscerne le qualità». Il termine per la consegna dei lavori si è chiuso, e il buon numero di opere giunte è stato nella programmazione del festival. Sono ben 16 i corti ammessi al concorso - che si concluderà con la premiazione nella serata finale da parte di una giuria presieduta dal regista Fabio Mollo e dai giurati Peppino Mazzotta, Pasqualina Scuncia e Gianni Pellegrino -, mentre quelli rimasti fuori potranno comunque godere della vetrina del festival, e verranno inseriti nelle “Proiezioni speciali”. Ci sarà spazio per tutti, dunque.

Il concorso “Corti Calabria” decreterà una griglia di tre vincitori, primo, secondo e terzo classificato, i quali riceveranno un riconoscimento da utilizzare per i loro prossimi lavori.

Le “Proiezioni speciali”, oltre ad ospitare i corti fuori concorso, si arricchiranno di film dalla valenza artistica e sociale particolare, gli “Extra”. L’intera sezione “Corti Calabria” e “Proiezioni speciali” si svolgerà nella sala 2 di palazzo Gagliardi di ogni giorno, dal 14 al 17 dicembre, a partire dalle ore 19. E in apertura di ogni serata, le “Proiezioni speciali” si apriranno con un documentario diretto da Fabio Mollo dal titolo “Calabria set: domani è il nostro giorno”, realizzato con lo scopo di promuove e mettere in risalto scenari e luoghi che la Calabria sa offrire al mondo del cinema.

Il programma prevede per il primo giorno, mercoledì, la proiezione di “La vita facile” (durata 102 minuti), di Lucio Pellegrini, e de “Il gatto selvaggio” (77 min.), del regista vibonese Andrea Frezza, storia di un giovane disposto a tutto pur di abbattere il “sistema” negli anni caldi a cavallo tra i ’60 e i ’70. A seguire i corti in concorso, tutti di durata inferiore ai 20 minuti: “Dance Film Project” di Wes Veldink, “Macchie di sole” di Stella di Tocco, “I miti della costa Viola” di Emanuele Taglieri, “Percezione Distratta” di Alfredo Confessore, “AdamoEva” di Alfredo Confessore, “Don’t love me” di Marco Modafferi e Francesco Tortorella, “Ciao Tesoro” di Amedeo Procopio. Per chiudere “Liquirizia” (44 min.) di Renato Pagliuso e “Bandito” (24 min.) di Francesco Lodari.

Giovedì la giornata si aprirà con “Oltre l’inverno” (25 min.) di Massimiliano Ferraina, e a seguire i corti in concorso: “Rose Rouge” di Francesco Cozzupoli, “REM” di Francesco Cozzupoli, “Ho visto un re corto...” di Willian Gatto, “Evolution” di Emanuele Taglieri. Subito dopo, per le “Proiezioni speciali”, “Noisyhours, il rumore delle ore” (30 min.) di Carmine Scalzi e “Anna, Teresa e le Resistenti” (83 min.) di Matteo Scarfò, sulla storia di Teresa Talotta Gullace, la donna calabrese che ispirò il film, interpretato da Anna Magnani, “Roma città aperta”.

Venerdì, invece, in sala apertura con “Il primo incarico” (90 min.) di Giorgia Cecere, storia ambientata negli anni ’50, quando Nena, una ragazza del Sud, deve andare a vivere al Nord per il suo primo incarico come maestra di una scuola elementare. Poi i corti in concorso: “150 anni ma non li dimostra” di Angelo Maggio, “In my prison” di Alessandro Grande, “Il Ladro” di Vincenzo Caricari, “Spot no ‘Ndrangheta” di Marco Modafferi, “Bambina col saltello” di Marco Modafferi e Francesco Tortorella, col quale si conclude la sezione dei corti in concorso nel festival. A chiudere la giornata le proiezioni di “La canzone d’aspromonte” (103 min.) di Giovanni Scarfò, e di “Rosso Vivo” (17 min.) di Annamaria Liguori, un corto realizzato dalla necessità di sensibilizzare la popolazione all’importanza della donazione del sangue e che, per le sue tematiche, ha riscosso già diversi apprezzamenti.

La serata conclusiva, quella di sabato, ha in calendario, nelle “Proiezioni speciali”, “Gli occhi di Tarra” (58 min.) di Pasquale De Masi, “I Calabro Greci” (24 min.) di Irene Nucera, “E’ tempo di cambiare” (82 min.) di Fernando Muraca, e per concludere con “Articolo 23” (7 min.), un corto di Vittorio De Seta che fa parte del film collettivo “All human rights for all”, in cui trenta autori del cinema italiano hanno offerto la loro interpretazione dei 30 articoli della dichiarazione dei diritti umani stipulata nel 1948 dalle Nazioni unite. Nel corto di De Seta, quanto mai attuale, il diritto al lavoro e alla protezione contro la disoccupazione.

20 notizie correlate