Arpacal: la Calabria dona a Benedetto XVI il rarissimo “Olivo del Crisma”

Calabria Attualità

Il Presidente ed il Commissario dell’Agenzia regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal), prof.ssa Marisa Fagà e dr.ssa Sabrina Santagati, accompagnate dal consigliere del CdA, dr. Mario Russo, in occasione dell’Udienza Generale in Vaticano alla presenza del Papa Benedetto XVI, hanno consegnato, nel Governatorato della Santa Sede, una piantina di un frutto dimenticato calabrese: l’Olivo Bianco del Crisma.

I vertici dell’Agenzia ambientale calabrese, accompagnati dai rappresentanti dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) hanno, infatti, patrocinato la cerimonia di consegna dell’Olivo del Crisma, proveniente dalla Calabria, nei Giardini Vaticani, alla presenza del presidente nazionale e del delegato regionale dell’Associazione Patriarchi della Natura in Italia.

L’Associazione Patriarchi della Natura in Italia, infatti, nell’ambito della propria attività di ricerca, documentazione, promozione e valorizzazione dell’ambiente, con particolare riguardo ai vecchi alberi del territorio nazionale, ha scoperto l’esistenza nel territorio calabrese – più precisamente nei comuni della Locride, Bianco, Mammola e Ferruzzano - di un esemplare molto particolare e raro di olivo plurisecolare (Olivo del Crisma), che produce olive bianche dalle quali in passato veniva ricavato l’olio per i Sacramenti.

La delegazione è stata ricevuta, nella Sala dei Notai in Vaticano, dal direttore dei giardini vaticani e dal cardinale Sciacca, il quale ha apprezzato il dono e ha garantito che l’Olivo Bianco sarà messo a dimora all’interno dei Giardini Vaticani, dove già crescono olivi secolari e altre piante di notevole valore botanico.

A conclusione dell’evento i vertici dell’Arpacal hanno confermato l’intenzione di proseguire nella direzione dell’affermazione dei valori della biodiversità, attraverso progetti di ricerca comuni con l’associazione Patriarchi della Natura in Italia, ma soprattutto attraverso la stretta collaborazione con l’Ispra, l’Arpa Emilia Romagna e l’Appa Trento, referenti nazionali del network delle agenzie ambientali impegnate nella difesa della biodiversità.