Arssa: “No a privatizzazione servizi. Domani protesta a Catanzaro”

Catanzaro Attualità

Scenderanno in piazza domani i lavoratori della funzione pubblica dell'Arssa. La manifestazione, che si terrà a Catanzaro, è stata indetta da Cgil, Cisl e Uil per esprimere, è scritto in una nota, "il proprio dissenso contro il progetto di riforma dell'Agenzia dell' assessore all'Agricoltura, Michele Trematerra". Le organizzazioni sindacali di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil Enti locali, prosegue la nota, "si oppongono alla privatizzazione dei servizi di sviluppo in agricoltura, in questo senso e senza alcuna riserva stanno dalla parte di lavoratori di comparto dell'Agenzia che hanno immediatamente scorto nel processo di aziendalizzazione dell'Arssa il concreto pericolo di perdita dello status giuridico di pubblici dipendenti per gli amministrativi ed i tecnici dei servizi. Sin dal maggio scorso la dinamica cha ha assunto questa vertenza ha reso palese l'intenzione della Giunta regionale ( o almeno di parte di essa) di risolvere il tema dell'ente strumentale regionale con la trovata, neanche tanto originale a dire il vero, dello stravolgimento dei diritti dei lavoratori dei servizi di sviluppo in agricoltura". Secondo i sindacati, "finora le concrete indicazioni fornite dai lavoratori e dalle organizzazioni del pubblico impiego che fanno riferimento all'iter seguito da tutte le altre amministrazioni regionali italiane sono state volutamente ignorate dalla politica calabrese, pur impegnata in un processo di ripensamento degli enti strumentali.

I lavoratori che sciopereranno, in un momento di crisi economica e finanziaria senza precedenti, assumono l' onere di indicare alla Giunta regionale - e' scritto ancora nel documento - una soluzione che farebbe risparmiare strutturalmente risorse alla collettività calabrese ed al mondo agricolo. I servizi di sviluppo agricolo regionali non hanno bisogno di sovrastrutture burocratiche per funzionare: lo stesso dipartimento all'agricoltura potrebbe assumere direttamente la gestione dei servizi, attraverso una riorganizzazione delle risorse che metterebbe la parola fine alla contraddizione tra compiti di istituto ed effettiva azione amministrativa, tuttora vigente all'Arssa. I moniti della Corte dei Conti sulla gestione regionale della partita enti strumentali non indicano essenzialmente che la necessita' di risolvere questa contraddizione, che ha generato negli anni inefficienze col corollario conseguente di guasti economico-finanziari". Da qui la richiesta del settore, evidenziata nella nota e avanzata alla Giunta regionale, di "una inversione di tendenza", mentre "i lavoratori dei servizi per parte loro, responsabilmente, sono andati anche ai tentavi di conciliazione previsti dalla legge per evitare il ricorso alla estrema ratio dello sciopero. Non potendo, comunque, esperire fruttuosi accordi, oggi giungono allo sciopero. La giornata di domani deve servire per dimostrare proprio di fronte all'assessorato all'Agricoltura le istanze volte alla salvaguardia della natura pubblica dei servizi, in difesa - conclude la nota dei sindacati - dello status giuridico degli impiegati pubblici dell'Arssa e per la complessiva riorganizzazione di un ambito amministrativo regionale che abbisogna di riforme che non deprimano i diritti giuridici ed economici dei lavoratori".