Arci Calabria: solidarietà alla cooperativa sociale Chirone

Calabria Attualità

"L’Arci esprime solidarietà e condanna netta in merito all’ordigno esploso qualche giorno fa davanti al portone del centro per minori stranieri nel comune di Torre di Ruggiero e gestito dalla Cooperativa Sociale Chirone e dal suo presidente Diana Costanzo, cooperativa promossa dal Comitato provinciale dell’Arci di Catanzaro. Il centro, attivo dal mese di agosto 2011, ospita al momento 18 minori non accompagnati provenienti dal Nord Africa. - Comunica una nota stampa del Presidente Arci Calabria, Gennaro Di Cello - L'atto intimidatorio è del tutto incomprensibile a fronte anche di un progetto che sin dal suo avvio è stato accolto positivamente dall’intera comunità. All'interno del centro la cooperativa è riuscita ad attivare un’aula didattica dedicata come sezione distaccata dell'istituzione scolastica territoriale.
La strategia della tensione e una politica nazionale che negli ultimi anni hanno esacerbato gli animi contro gli immigrati, produce ora effetti incontrollabili e ingiustificati anche in quei territori dove non si registrano particolari problemi di integrazione sociale e civile e nei quali si sta provando a realizzare progetti di vera solidarietà con pratiche di accoglienza sostenibili.
L’atto intimidatorio accade tra l’altro in una fase in cui la maggior parte delle grandi sigle nazionali del Terzo Settore, tra cui l'Arci, sono impegnate a sostenere la campagna "L'Italia sono anch'io", per chiedere a gran voce, attrraverso due proposte di legge di iniziativa popolare, la riforma del diritto di cittadinanza.

Proprio qualche giorno fa il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel rinnovare il suo appello per una riforma della legge sulla cittadinanza, parlando ad una delegazione delle Chiese evangeliche ricevute al Quirinale, ha affermato che tale "diritto elementare" dovrebbe corrispondere anche al bisogno del paese di aprire a nuove "energie" che rinnovino una "società vecchia".

Quanto successo a Torre di Ruggiero ci rende pericolosamente ancora più “vecchi e sclerotizzati” nel cuore e nella mente più che anagraficamente."