Giustizia: giovedì protocollo PRAP e CGM per trattamento giovani-adulti

Catanzaro Attualità

Sarà siglato giovedì 24 novembre a Catanzaro il protocollo di intesa tra il Provveditorato regionale per l'amministrazione penitenziaria (PRAP) della Calabria ed il Centro per la giustizia minorile (CGM) per la Calabria e la Basilicata, a firma di Orazio Faramo provveditore PRAP (coadiuvato dal vicario Rosario Tortorella) e Angelo Meli direttore del CGM, al fine di garantire la continuità trattamentale dei cosiddetti giovani-adulti nella delicata fase di passaggio dal sistema della Giustizia minorile a quello degli adulti. La fascia d'età compresa tra i 18 ed i 25 anni - si legge in una nota - è un periodo evolutivo fragile per la complessità dei compiti sociali richiesti e delle scelte personali da compiere, tanto più se il giovane in questione ha una storia di devianza ed un percorso giudiziario non ancora concluso.

E' per le attenzioni necessarie a questa utenza che da sempre le due istituzioni, Amministrazione Penitenziaria e Giustizia Minorile, rinnovano accordi ed intese a livello centrale e periferico, individuano strategie operative integrate per il trattamento sia all'interno delle carceri (istituti penitenziari per adulti e istituti penali per minorenni) che nell'area penale esterna (uffici di esecuzione penale esterna per adulti e uffici di servizio sociale per i minorenni) individuano percorsi di formazione congiunta e ipotesi di ricerca per aumentare i livelli di efficacia nel trattamento e ridurre il tasso di recidiva.

Con questo protocollo - informa la nota - si intendono tracciare, a livello regionale, delle linee guida alle quali i Servizi dovranno far riferimento quando le competenze minorili (che la legge indica fino a 21 anni per le pene detentive/alternative e fino a 25 anni per i progetti di messa alla prova) devono essere trasferite a quelle degli adulti. Con tale protocollo, pertanto, si rinsalda il proficuo rapporto di collaborazione tra queste due Amministrazioni che individuano nel trattamento e nella risocializzazione del soggetto deviante gli strumenti per garantire la sicurezza a livello locale e per abbattere la recidiva.