Spaccio di droga tra Rende e Montalto: i nomi degli arrestati

Cosenza Cronaca

Questa mattina, alle prime luci dell’alba, i carabinieri della Compagnia di Rende hanno dato esecuzione ad un provvedimento cautelare nei confronti di 12 persone (8 in carcere e 4 agli arresti domiciliari) per detenzione e spaccio di droga. L’operazione, denominata “Drug Discount”, ha interessato il territorio dei Comune di Rende e Montalto Uffugo ed è stata condotta da oltre 70 carabinieri con l’ausilio di unità antidroga del Gruppo Operativo “Calabria” di Vibo Valentia. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal Tribunale – Ufficio G.I.P. di Cosenza su richiesta della Procura della Repubblica,

L’attività investigativa | ha permesso di documentare una vasta e fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti, sviluppatasi nei territori dei Comuni di Rende e Montalto Uffugo. In particolare le indagini hanno consentito di accertare un insieme di episodi delittuosi di spaccio di droga (marijuana, hashish e cocaina) che, seppur autonomi tra loro, sono riconducibili ad una medesima matrice in quanto riferibili ad uno stesso gruppo di soggetti ed ad un delimitato contesto territoriale. All’esito delle indagini svolte e sulla base delle complesse risultanza investigative acquisite sono emerse, come figure centrali dell’attività delittuosa, Francesco Alfano, Celestino Abbruzzese, Fabio Russo e Robertino De Bartolo, i quali si sono avvalsi di un ampia rete di persone a vario titolo coinvolti nei singoli fatti di reato.

I DETTAGLI | Durante l’attività investigativa sono state arrestate tre persone in flagranza di reato e recuperato un ingente quantitativo di droga il 5 agosto 2011 all’interno dell’esercizio commerciale di parrucchiere di Robertino De Bartolo. Sequestrato anche circa 10 gr. di cocaina occultata all’interno dell’esercizio commerciale denominato “MD Discount”, che emerge quale uno dei principali luoghi di spaccio della droga. Grazie all'attività d'indagine e alle intercettazioni relative a numerosi episodi di spaccio, si è scoperto come i soggetti abbiano fino ad oggi gestito un’attività di cessione di sostanza stupefacente, diversificata nell’offerta (cocaina, hashish, marijuana) e capace di rivolgersi ad un elevato numero di “clienti”, sì da movimentare, nel complesso, notevoli quantitativi di stupefacente.

L’attività indagine ha preso le mosse da due distinti procedimenti penali: Il primo è stato avviato il 19 febbraio 2011 a seguito della rapina al Mc Donald’s di Quattromiglia di Rende ad opera di un soggetto armato di pistola e a bordo di un motociclo; Il secondo è stato originato da un controllo operato dalla Compagnia di Rende, il 9 aprile 2011, nei pressi dello svincolo autostradale di Cosenza nord, durante il quale Fabio Russo, a bordo della sua autovettura, a seguito di perquisizione personale, è stato trovato in possesso di numerosi contratti e contrassegni assicurativi falsificati nonché della somma in contanti di € 29.900,00 confezionati in apposite sacche sottovuoto. In particolare, si è ipotizzato che la rapina in danno del Mc Donald’s potesse essere stata organizzata per ripianare un debito per l’acquisto di stupefacente contratto con il gruppo degli “Zingari”, rappresentato nella zona da Celestino Abbruzzese. Le indagini sviluppate hanno permesso di raccogliere elementi di colpevolezza a carico di Alfano per spaccio di droga ed, effettivamente, il 21 aprile 2011 è stato arrestato poiché trovato in possesso di 751,9 gr. di marijuana. Durante le indagini sono emersi collegamenti tra Francesco Alfano ed altre persone dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo marijuana e cocaina, tra cui Miriam Mollo. Il sequestro di denaro, invece, operato a carico di Fabio Russo ha consentito di documentare una fiorente attività di spaccio di cocaina e hashish posta in essere dallo stesso Russo e da altri soggetti come Celestino Abbruzzese e Robertino De Bartolo, nella zona di Rende e Montalto Uffugo, che ha permesso di recuperare 26 kg di sostanza stupefacente.

I soggetti arrestati hanno, sostanzialmente, egemonizzato e saturato il mercato di droga all'interno di un vasto contesto territoriale (Rende, Montalto Uffugo, Rose e zone limitrofe). È emersa un'impressionante continuità temporale e sistematicità dello spaccio. Infatti, i soggetti, senza alcuna soluzione di continuità, sono stati in grado di rifornire per un notevole lasso di tempo (ben sei mesi) le numerosissime richieste di stupefacente, dimostrando la totale capacità di soddisfare una rilevante domanda in maniera capillare grazie ad una costante disponibilità di ingentissimi quantitativi di droga. Le dimensioni dell'attività illecita hanno fatto necessariamente presupporre stabili contatti e relazioni con una vasta rete di fornitori all'ingrosso che hanno garantito loro un continuo approvvigionamento; tale circostanza è univocamente indicativa della capacità di acquistare grosse partite di stupefacenti e di una conseguente enorme disponibilità economica che può giustificarsi esclusivamente sugli elevatissimi margini di guadagno e proventi ottenuti dagli indagati che, in maniera sostanzialmente professionale, si sono dedicati alla commissione di reati in materia di stupefacenti. Anche sotto il profilo organizzativo i soggetti arrestati nell’ambito dell’operazione hanno dato ampia dimostrazione di un notevolissimo spessore criminoso e capacità delinquenziale; infatti, pur non arrivando a costituire un sodalizio criminale strutturalmente assimilabile ad una vera e propria associazione a delinquere, essi hanno mantenuto, con tendenziale stabilità, stretti e costanti rapporti e legami tra loro sulla base di un disegno criminoso generale ed unitario che ha assunto natura programmatica e di una precisa suddivisione di ruoli. In sostanza si è creata una fitta rete di interazioni e collegamenti reciproci tra gli stessi, che ha consentito di organizzare in modo sistematico l'attività di spaccio con riferimento ad un ampio mercato costituito da una vastissima platea di consumatori, che sono per lo più divenuti clienti abituali e che si rivolgevano indifferentemente ed alternativamente ai vari indagati, nella consapevolezza della matrice comune ed unica dalla quale proveniva la droga.

Russo, pur se incensurato, è gravato dal più elevato numero di capi di imputazione; da tutti gli elementi acquisiti nell'attività di indagini, risulta pacificamente (forse in misura ancora maggiore rispetto a De Bartolo e ad Abbruzzese) il maggior artefice di tutta l'attività delittuosa; in sostanza egli appare come colui che trae le fila dell'intera vicenda, organizzando i singoli episodi di spaccio, coordinando i ruoli dei correi, provvedendo all'approvvigionamento, mantenendo i contatti con i fornitori, gestendo i proventi ottenuti, anche decidendo l'eventuale reinvestimento per la prosecuzione delle condotte illecite.

Mollo e Paese sono apparsi come degli indispensabili ed insostituibili complici del complessivo programma criminoso di Alfano, con il quale hanno mantenuto costanti collegamenti fino al momento del suo arresto; in particolare hanno codetenuto con il predetto quasi settecento grammi di marijuana e, più in generale, hanno provveduto in modo sistematico ad assicurare la compiuta realizzazione dei singoli episodi di spaccio. Inoltre dall'attività captativa emerge come Mollo condivida con Alfano il compito di organizzare il rifornimento della droga ed il reperimento dei clienti.

Pugliese riveste al contempo la veste di consumatrice di droga e spacciatrice. In particolare la donna ha mostrato una considerevole capacità organizzativa, trovando moltissimi clienti (anche provenienti da zone distanti quali Corigliano e Castrovillari), mantenendone con assiduità i contatti, relazionandosi costantemente con Russo, De Bartolo e Abbruzzese allo scopo di pianificare l'attività di spaccio. L'indagata si è inoltre sempre distinta per essere continuamente rifornita di sostanza stupefacente destinata alla cessione. Infine non può sottacersi la sua rilevante autonomia decisionale nello stabilire il corrispettivo delle singole vendite e l'opera di coordinamento; al riguardo giova osservare come la predetta nell'attività di spaccio si avvalga in modo continuativo del Cavalletti che appare (nonostante il suo spessore criminale) in una posizione a lei subordinata.