Pizzo Calabro: quinto appuntamento “150 Anni dell’Unità d’Italia”

Vibo Valentia Attualità

Venerdì 11 novembre 2011 a Pizzo Calabro (VV), quinto appuntamento con la manifestazione 150 anni dell’Unità d’Italia. Le ragioni degli altri promossa dalla Regione Calabria, Assessorato alla Cultura e attuata dall’Arci Lamezia Terme – Vibo Valentia. I protagonisti della manifestazione sono gli Italiani, considerati di volta in volta nei loro aspetti di diversità, nella pluralità dei loro volti, delle loro tradizioni, delle loro opinioni ma anche in tutte quelle fasi che li hanno visti avvicinarsi e unirsi in un sentimento di comune appartenenza. Un percorso che riflette sul lungo processo di formazione dell’identità nazionale. Una manifestazione che analizza la vicenda unitaria attraverso le ragioni degli altri, intendendo gli altri “tutti”. Gli intellettuali, gli storici, gli scrittori e i giornalisti che sono stati invitati a presentare e a discutere dei loro libri in quei comuni della Calabria che hanno versato il loro tributo di sangue ed eroismo al processo di unificazione e che continuano a portare il peso della loro (nostra) “meridionalità” proporranno una rilettura storica alla luce di quella “buona distanza”che è condizione necessaria all’analisi di un evento che deve essere in qualche modo “raffreddato”, spogliato di un vissuto e restituito alla sua verità storica.

Come afferma Mario Caligiuri, Assessore alla Cultura della Regione Calabria “[…] comprendere quello che è stato non è un’operazione nostalgica, reazionaria o negazionista ma necessaria a trarre spunti per evitare gli errori (e gli orrori) del passato e per procedere tutti insieme in direzione dello sviluppo. Per una volta, Nord e Sud uniti nella lotta.” Il Comune di Pizzo Calabro ha avuto un ruolo di primo piano negli eventi legati al Risorgimento Italiano che hanno poi portato al processo di unificazione nazionale. Infatti, oltre ad aver dato i natali al patriota e politico Benedetto Musolino che il 19 agosto 1860 con un drappello di 200 uomini attese lo sbarco di Garibaldi sulla spiaggia di Rumbolo a Melito Porto Salvo, e al patriota Domenico Lopresti iscritto alla setta dei “Figliuoli della Giovane Italia” fondata da Benedetto Musolino nel 1832 e nipote di Anna Banfi autrice del romanzo “Noi credevamo…”da cui Martone ha tratto l’omonimo film, Pizzo Calabro lega il proprio nome a quello di Gioacchino Murat, il “re francese che avviò il Risorgimento” invocando, nel suo proclama del 1815, l’unità d’Italia e che proprio qui venne fucilato nello stesso anno. L’evento è ricordato, in un tentativo di drammatizzazione con allestimento della prigione e di manichini, all’interno delle buie stanze dell’imponente Castello Aragonese arroccato su uno sperone roccioso che domina il Golfo di Sant’Eufemia.

Nell’ambito della manifestazione 150 anni dell’Unità d’Italia. Le ragioni degli altri, il Comune di Pizzo Calabro ospiterà tre eventi e la mostra fotografica itinerante 150 Italia Unita, un racconto per immagini del lungo e doloroso percorso che ha portato all’Unità d’Italia. Alle ore 18.00, nel Museo della Tonnara, si terrà l’incontro con Marcello Veneziani, editorialista di diversi quotidiani, direttore di settimanali, riviste, case editrici, curatore di opere di filosofia, storia e cultura politica e autore del libro Sud. Un viaggio civile e sentimentale (Mondadori, 2010). “Non ho voluto scrivere la storia del Sud né un’inchiesta sul Sud, o un romanzo ambientato nel Sud, e nemmeno dare la diagnosi o suggerire la terapia; ma ho voluto visitare, rappresentare, perorare il mito del Sud. Nel mito è il fascino del Sud”. Questo l’incipit di quel “Viaggio civile e sentimentale”intrapreso dall’autore in cinque regioni del Sud: Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia tra scempi ambientali, malaffare, criminalità, fuga di cervelli, ma anche tradizioni millenarie e secoli di culture stratificate. Il tutto condito da puntuali provocazioni intellettuali che risuonano come un invito ai Meridionali ad abbandonare il fatalismo della decadenza, la sindrome da malati terminali e mutare atteggiamento predisponendosi ad un fruttuoso protagonismo. L’incontro con l’autore sarà preceduto da una breve performance teatrale “La festa dell'oblìo - Memoria e ipocrisia sull'unità d'Italia”della Compagnia Proskenion. A seguire una Chiacchierata musicale condotta da Michele D’Andrea che ci svelerà aneddoti e curiosità sulla nascita e il successo del Canto degli Italiani “L’Inno di Mameli”.