Lettera aperta a Pierluigi Bersani

Cosenza Politica

Riceviamo da Italo Fucile, segretario Circolo Pd di Bisignano

"Caro Segretario,

sono segretario del Circolo PD di Bisignano e impegnato, come tutti i militanti dei circoli calabresi, nella costruzione di un Partito aperto alle esigenze dei suoi iscritti e aperto alla società e al territorio di appartenenza, pur nelle difficoltà della più generale situazione politico-economica del Paese e in quelle più specifiche di una regione in cui la nostra organizzazione è commissariata con il preciso scopo di definire ruoli e funzioni della dirigenza nell’ambito di un’appartenenza limpida e non viziata dai tesseramenti gonfiati, mirati, impacchettati.

Se lo spirito del ricorso al commissariamento era ed è, come ritengo, quello di rendere gli iscritti responsabili della propria scelta e protagonisti delle scelte del Partito, è evidente che responsabilità e protagonismo non possono che essere elementi della costruzione dal basso del Partito stesso, attraverso regole date che sono quelle dello Statuto, della fiducia nell’opera che svolge il Commissario e, non ultimo, del buon senso politico e etico.

Certamente, caro Segretario, non ignori quello che avviene qui in Calabria e, forse, particolarmente in Provincia di Cosenza, dove le regole (dello Statuto, della fiducia e del buon senso) alcuni le vorrebbero più elastiche di un gommino, per adattarle a esigenze particolari e personali, poco sostenibili in termini politici e assolutamente insostenibili in termini partitici, poiché indirizzati (forse coscientemente) a trasformare gli iscritti in serventi di valvassini, valvassori e vassalli, e il Partito in un feudo.

Come è già successo, tutto si gioca, infatti, sulla testa degli iscritti, da muovere, far avanzare e far retrocedere come pedine su una scacchiera, finché un giocatore non dà scacco matto!

Non ignori, dunque, che c’è chi vorrebbe tenere i congressi di circolo con la partecipazione degli iscritti 2009, in parte ora militanti in altri partiti e, in maggior parte, ora tranquillamente, come allora, presi dalle loro faccende quotidiane e forse, come allora, ignari di essere stati detentori di tessera.

Non ignori, dunque, quella peregrina proposta che vorrebbe delegare a pochi l’onere di occuparsi delle faccende relative alla guida del Partito e, di conseguenza, quello di guidarlo verso una dirigenza (vassallaggio) gradita agli infeudatari.

Non ignori, caro Segretario, questo ed altro e, soprattutto, che il Commissario in carica è una tua emanazione.

Pertanto, a nome mio personale e a nome degli iscritti al Circolo di Bisignano, ti chiedo: fai sentire la tua voce!

Falla sentire chiara e forte!

Il Partito siamo tutti (e non poche tessere eccellenti) e tutti siamo decisi a sostenere il tesseramento diretto tra segretario/coordinatore di Circolo e richiedente iscrizione; tutti vogliamo che i congressi si svolgano come stabilito e con le regole date; tutti vogliamo eleggere i dirigenti del Partito ai vari gradi.

Riteniamo, infatti, di essere pronti a gestire direttamente le varie istanze del Partito, partendo dal basso verso l’alto e non viceversa.

Il gioco degli scacchi, come sai, si svolge tra due giocatori; il gioco del Partito Democratico, invece, è di squadra e tale deve rimanere."


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