Orientagiovani: Confindustria Cosenza incontra gli studenti della Provincia

Cosenza Attualità

C’è una insufficiente preparazione scientifica in Italia. Ai test rivolti ai quindicenni di 57 Paesi diversi che ogni anno prepara l’Ocse, i nostri ragazzi si classificano sempre agli ultimi posti. Bisogna organizzarsi per invertire la tendenza se davvero vogliamo affrontare il tema dello sviluppo del Paese e della nostra regione in particolare”. L’Assessore regionale alla Cultura, Istruzione e Ricerca della Regione Calabria Mario Caligiuri si è rivolto così agli oltre 740 studenti della provincia di Cosenza che hanno affollato il Cinema Citrigno, in occasione della diciottesima giornata nazionale di Orientagiovani.

Un appuntamento che si rinnova di anno in anno e che Confindustria Cosenza organizza fin dalla prima edizione, con il coinvolgimento delle scuole del vasto territorio provinciale.

Un’occasione per parlare di lavoro, impresa, sviluppo economico e formazione universitaria o specialistica che, nell’anno internazionale della chimica, è stata dedicata al “fascino discreto delle lauree scientifiche”.

“Nei prossimi anni – ha anticipato l’Assessore Caligiuri - arriveranno 600 milioni di euro per la ricerca applicata in Calabria. Dobbiamo preparaci ad utilizzarli al meglio ed a non sprecarli. La preparazione fa rima con la formazione. La laurea non serve per trovare un posto di lavoro, ma è determinante per acquisire specifiche competenze spendibili sul mercato del lavoro”.

La giornata dedicata all’orientamento degli studenti, moderata dal Direttore di Confindustria Cosenza Rosario Branda, è servita al Presidente di Confindustria Cosenza Renato Pastore per parlare di “tramonto della cultura del posto fisso verso un’occupazione intelligente in cui davvero ci si possa fare avanti per meritocrazia. Vi auguro di lavorare presto in qualche azienda strutturata del nostro territorio – ha dichiarato il Presidente Pastore rivolgendosi ai 740 studenti del Cosentino presenti alla giornata di Orientagiovani - e di fare altre esperienze, per poi decidere di diventare protagonisti del vostro futuro, magari facendo gli imprenditori”.

Partendo dai dati illustrati nella mattinata e che fanno riferimento ad un’indagine condotta da Confindustria secondo cui esiste un gap tra domanda ed offerta di lavoro per profili tecnici, sempre più rari in Italia, il delegato del Rettore dell’Università della Calabria alla Ricerca ed al Trasferimento tecnologico, Riccardo Barberi, ha dichiarato che “la cultura scientifica rappresenta un’opportunità per tutti, sebbene le nostre famiglie non siano educate alla scienza. La fortuna di un territorio come il nostro è rappresentato dall’Università della Calabria che annovera anche l’esistenza di un incubatore d’imprese che ha visto nascere, negli ultimi anni, più di 30 aziende innovative che riescono a competere sul mercato”.

Diversi i filmati proiettati in sala, ad intervallare gli interventi dei relatori e le domande degli studenti. Il video “Chimica oltre il luogo comune”, prodotto da Federchimica insieme al Ministero dell'Università e della Ricerca, è servito per documentare la storia della chimica in Italia e il suo ruolo chiave nello sviluppo del Paese dal dopoguerra a oggi.

Il Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Cosenza, Paolo Filice, ha raccontato la sua esperienza di giovane studente già impegnato in azienda che, grazie anche alla visione innovativa dei giovani, sta contribuendo a trasformare in un momento delicato per il sistema produttivo.

Un approfondimento speciale sul tema dell’Unità d’Italia è stato proposto dal Caporedattore di Gazzetta del Sud, Arcangelo Badolati, molto applaudito dagli studenti. La riflessione proposta dal giornalista su come si presentava il Regno delle Due Sicilie prima del 1860 e su cosa accadde alle nostre latitudini negli anni che seguirono, in termini di contributo dato all’erario unitario, di scomparsa della florida industria che per numero di addetti superava quella delle altre regioni della penisola, di uccisione di migliaia di calabresi e di violenza che si registrò nelle nostre terre, ha appassionato tutta la numerosa platea. Badolati ha invitato “alla lettura degli autori calabresi per approfondire pagine importanti della nostra storia che con orgoglio dobbiamo conoscere per sapere chi eravamo, perché ci ritroviamo in questo stato e perché dobbiamo sempre ribellarci a forme di sopruso ingiustificate”.