Il Papa in Calabria. Iniziata a Serra San Bruno la preghiera dei vespri

Vibo Valentia Attualità
Foto: Telepace

E’ iniziata come previsto alle 18 a Serra San Bruno la Celebrazione dei Vespri con il Santo padre. Il complesso della Certosa che ospita il Papa è un luogo di completa clausura.

A porgere il saluto a Benedetto XVI, il priore Jacques Dupont: “Smisurata è la nostra riconoscenza a sua Santità - ha affermato nel suo intervento - per questo dono che ci colma di tanta gioia. La comunità che vi accoglie cerca di mantenere accesa la lampada della preghiera nel silenzio e nel nascondimento. Molti di noi come San Bruno vengono da molte parti del mondo … ma tutti condividiamo la stessa vocazione consacrati totalmente al servizio di Dio. Siamo qui per un disegno particolare di Dio: egli, senza alcun merito nostro, ci ha chiamati e ci siamo lasciati sedurre da lui”.

Aggiornamento H. 18:35 | Le parole del Santo Padre

“Rendo grazia al Signore che mi ha condotto in questo luogo di pace e preghiera… Mi rivolgo con grande affetto a questa comunità certosina… Vengo a voi oggi e vorrei che questo nostro incontro mettesse in rilievo un legame più profondo che esiste tra Pietro e Bruno. La comunione ecclesiale ha bisogno di una forza interiore, quella forza che poco fa citava il priore. Il ministero dei pastori trae dalla comunità contemplativa una linfa vitale.” Queste le prime parole di Benedetto XVII nel corso della preghiera dei Vespri a Serra San Bruno. “Cari fratelli - ha aggiunto - voi avete trovato il tesoro nascosto, una perla di grande valore. Ogni monastero … è un’oasi in cui con la preghiera e la mediazione scava incessantemente il pozzo profondo dal quale attingere l’acqua viva per la nostra fede profonda”.

La certosa, ha poi detto il Santo Padre, è un luogo speciale, rimasto immutato nel corso dei secoli e con questa visita si intende confermare l’intero ordine “nell’intera missione quanto mai attuale e significativa nel mondo di oggi”. Le città sono sempre più rumorose, ha poi detto il Papa aggiungendo che negli ultimi decenni lo sviluppo dei media ha diffuso e amplificato la virtualità: “le persone sono sempre più immerse in un una visione virtuale. Messaggi audiovisivi accompagnano la loro vita in ogni ora del giorno. I giovani sembrano voler riempire la loro vita di musica come se volessero riempire un vuoto”.

“Ritirandosi nel silenzio e nella solitudine l’uomo, per così dire, si espone a quell’apparente vuoto per sperimentare invece la pienezza, la presenza di Dio, della realtà più reale che ci sia. E’ una presenza percepibile in ogni creatura, nell’aria che respiriamo. Il monaco lasciando tutto – ha proseguito Benedetto XVI - rischia, si espone alla solitudine e al silenzio per non vivere nient’alto dell’essenziale e trova una profonda comunione con i fratelli, con ogni uomo”.

Aggiornamento H. 18:57 | Terminata la preghiera, il saluto al Santo Padre

Si è conclusa la preghiera dei secondi Vespi. Il Papa ha firmato il libro degli ospiti illustri e ha incontrato la comunità. Sedici i monaci che hanno salutato in ordine il Santo Padre. Il Papa visiterà una cella e l'infermeria della Certosa.

Aggiornamento H. 18:30 | Le parole del Santo Padre

“Rendo grazia al Signore che mi ha condotto in questo luogo di pace e preghiera… Mi rivolgo con grande affetto a questa comunità certosina… Vengo a voi oggi e vorrei che questo nostro incontro mettesse in rilievo un legame più profondo che esiste tra Pietro e Bruno. La comunione ecclesiale ha bisogno di una forza interiore, quella forza che poco fa citava il priore. Il ministero dei pastori trae dalla comunità contemplativa una linfa vitale.” Queste le prime parole di Benedetto XVII nel corso della preghiera dei Vespri a Serra San Bruno. “Cari fratelli - ha aggiunto - voi avete trovato il tesoro nascosto, una perla di grande valore. Ogni monastero … è un’oasi in cui con la preghiera e la mediazione scava incessantemente il pozzo profondo dal quale attingere l’acqua viva per la nostra fede profonda”.

La certosa, ha poi detto il Santo Padre, è un luogo speciale, rimasto immutato nel corso dei secoli e con questa visita si intende confermare l’intero ordine “nell’intera missione quanto mai attuale e significativa nel mondo di oggi”. Le città sono sempre più rumorose, ha poi detto il Papa aggiungendo che negli ultimi decenni lo sviluppo dei media ha diffuso e amplificato la virtualità: “le persone sono sempre più immerse in un una visione virtuale. Messaggi audiovisivi accompagnano la loro vita in ogni ora del giorno. I giovani sembrano voler riempire la loro vita di musica come se volessero riempire un vuoto”.

“Ritirandosi nel silenzio e nella solitudine l’uomo, per così dire, si espone a quell’apparente vuoto per sperimentare invece la pienezza, la presenza di Dio, della realtà più reale che ci sia. E’ una presenza percepibile in ogni creatura, nell’aria che respiriamo. Il monaco lasciando tutto – ha proseguito Benedetto XVII - rischia, si espone alla solitudine e al silenzio per non vivere nient’alto dell’essenziale e trova una profonda comunione con i fratelli, con ogni uomo”.

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