Cutro. Due arresti per tentata estorsione

Crotone Cronaca

Alle prime luci dell’alba di oggi, a Cutro, i Carabinieri del Comando Provinciale di Crotone hanno eseguito un’Ordinanza di Custodia Cautelare del G.I.P. del Tribunale di Catanzaro, Emma Sonni, emessa su richiesta del Procuratore Distrettuale, Vincenzo Lombardo, e del Sost. Proc. Salvatore Curcio, della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. A finire in manette, per tentata estorsione, aggravata dalle modalità mafiose Romolo Villirillo, di anni 33, imprenditore edile; Antonio Colacinno, di anni 31, imprenditore edile. È stato quest’ultimo, accortosi della presenza dei militari sotto casa, a rendersi protagonista di un rocambolesco tentativo di fuga sui tetti, con indosso soltanto della biancheria intima; tentativo andato a male perché l’obiettivo era stato circondato consentendo ai militari agli ordini del Cap. Mancini e del Ten. Currao ( rispettivamente i nuovi Comandanti della Compagnia e del NORM di Crotone), di acciuffarlo dopo che si era nascosto in un buio sottoscala in disuso di una palazzina vicina. La vicenda ha inizio il 18 luglio scorso, quando il commissario della Banca di Credito Cooperativo di Scandale si rivolgeva ai Carabinieri della locale Stazione cui denunciava che, nella stessa giornata, Antonio Colacino, con il cognato, Romolo Villirillo, si erano recati presso il suo ufficio onde ottenere il pagamento di assegni cosiddetti “in sospeso” mediante un’operazione di “anticipo fatture” non consentita dalle norme vigenti. Il categorico rifiuto del commissario ha determinato la violenta reazione di Villirillo il quale avvicinatosi al funzionario, addirittura vantando la sua appartenenza alla ‘ndrangheta, ha minacciato che qualora il medesimo non avesse avallato l’operazione avrebbe dovuto lasciare, entro tre giorni, la città di Crotone. La condotta di Villirillo si è protratto anche il giorno successivo allorquando lo stesso reiterava le sue minacce, questa volta telefonando al funzionario. Anche tale episodio è stato immediatamente segnalato all’arma di Scandale che, in collaborazione con i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Crotone, aveva già avviato l’attività investigativa. Ma la vicenda è arrivata al culmine, nella giornata del successivo 20 luglio, il commissario, mentre si trovava presso un bar del lungomare di Crotone intento a consumare un aperitivo, è stato nuovamente avvicinato dal Villirillo che, in compagnia di altra persona, non ha esitato a minacciarlo che se non avesse lasciato la città di Crotone sarebbe stato capace di raggiungerlo anche nella sua città di origine. Ricevuta questa ulteriore segnalazione, è scattata immediata l’azione dei carabinieri, che oramai seguivano la vittima e gli autori dell’estorsione, i quali si ponevano sulle tracce del Villirillo che è stato rintracciato poco dopo nei pressi di un esercizio commerciale sito nelle vicinanze e tratto in arresto in quasi flagranza di reato. Contemporaneamente, sono state attivate le ricerche del Colacino che, notato nei pressi del Comando Provinciale di Crotone mentre attendeva di conoscere le sorti del familiare, è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria. Entrambi i soggetti, tuttavia, sono stati scarcerati dal G.I.P. di Crotone, che non aveva ritenuto sufficienti gli elementi investigativi raccolti a carico dei due. Dopo la vicenda, tuttavia, il Procuratore della Repubblica di Crotone, Raffaele Mazzotta, ed il Sostituto, Gabriella De Lucia, hanno inviato, per competenza, gli atti alla DDA di Catanzaro, che, riesaminati i fatti e raccolti nuovi elementi di prova dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Crotone, comandato dal Cap. Valerio Palmieri, hanno avanzato apposita richiesta al GIP di Catanzaro a seguito della quale ha scaturito l'odierno provvedimento.