Serra San Bruno: grande partecipazione a difesa dell’ospedale

Vibo Valentia Salute

“Giù le mani dall’ospedale: chi salva una vita salva l’umanità intera”. Uniti, pacifici ma determinati, i serresi hanno partecipato in massa alla manifestazione che si è svolta ieri pomeriggio a Serra San Bruno per protestare contro lo smantellamento del locale presidio ospedaliero, oggetto di riconversione nel piano di rientro sanitario attuato in questi mesi dal presidente della Regione Giuseppe Scopelliti. Oltre un migliaio – informa una nota del Comitato Pro-Serre - le persone presenti ieri in piazza che hanno sfilato in un lungo corteo che ha attraversato il corso principale della cittadina della certosa per poi arrivare nel piazzale antistante il nosocomio “San Bruno”. Dopo la chiusura del reparto di Ginecologia sotto la giunta Loiero, ora i serresi hanno assistito in pochi mesi al sostanziale smantellamento dei reparti di Cardiologia, Pediatria e Chirurgia, oltre alla soppressione di numerosi servizi e ad un ulteriore depotenziamento del pronto soccorso che soffre di gravi mancanze di uomini e mezzi. Una struttura che quindi oggi è quasi vuota e dunque, temono in molti, destinata alla chiusura.

Questa situazione ha indotto i cittadini del comprensorio ad unirsi spontaneamente nel Comitato civico Pro-Serre che ha organizzato la partecipata manifestazione di ieri e che ha annunciato che la battaglia di civiltà in difesa dell’ospedale è solo all’inizio, e che non si fermerà fin quando ai cittadini serresi non verranno riconosciuti i loro diritti al pari di quelli di altri territori sicuramente meno disagiati. La rivendicazione che il comitato porta avanti, infatti, riguarda la richiesta di un ospedale generale per la cittadina montana, una struttura funzionale che non sia solo un punto di primo soccorso ma che sia adeguata a rispondere al bisogno di cure sanitarie di circa 40mila cittadini del comprensorio.

Nel piazzale dell’ospedale hanno preso la parola a nome del comitato i due portavoce, Francesca Squillace e Salvatore Albanese, che hanno spiegato le motivazioni della battaglia a difesa dell’ospedale e le proposte che il Comitato farà arrivare sui tavoli istituzionali. A chiudere la partecipata manifestazione sono stati i due parroci di Serra San Bruno, don Gerardo Letizia e don Biagio Cutullè, che hanno dato pieno appoggio alle iniziative del Comitato in difesa del diritto alla salute e hanno esortato la popolazione delle Serre a lottare unita in difesa di uno dei pochi baluardi di civiltà rimasti su un territorio sempre più marginale e impoverito. I promotori dell’iniziativa, così come molti cittadini, hanno stigmatizzato l’assenza del sindaco Bruno Rosi e dell’amministrazione comunale serrese. Nei prossimi giorni sarà avviata una raccolta firme in tutti paesi del Comprensorio a sostegno della battaglia in difesa dell’ospedale “San Bruno”.