Continua la protesta alla centrale biomasse di Cutro

Crotone Cronaca

Continua la protesta alla centrale a Biomasse Eta di Cutro di proprietà del gruppo Marcegaglia. I 24 operai in cassa integrazione da maggio, continuano a manifestare per denunciare il mancato avvio dei lavori di adeguamento tecnico della centrale. I manifestanti oggi hanno dei supporter speciali, infatti mentre loro si trovano su una torre della centrale, le mogli e i figli, si sono incatenati davanti al cancello dello stabilimento. A 18 anni di distanza c’è stato un ideale passaggio di consegna tra gli operai dell’Enichem di Crotone e quelli dell’Eta di Cutro. Cambiano i nomi, le facce degli operai ma restano uguali le motivazioni delle proteste, le ragioni che spingono un manipolo di uomini a salire su una ciminiera di quasi centro metri per manifestare la loro rabbia e far sentire la loro voce. E così come accadde nel 1993 nelle fabbriche di Crotone, per difendere il posto di lavoro dei loro mariti e padri, sono scesi nella lotta anche le moglie e i figli degli operai. E le analogie tra i due casi non si esauriscono qui. Come per l’Enichem di Crotone, anche nella centrale biomasse di Cutro un grande gruppo industriale, Marcegaglia, non intende rispettare i patti siglati in precedenza e vogliono abbandonare il territorio, dopo aver preso tutti i benefici possibili. E le donne, battagliere come i loro mariti, rinnovano l’invito al Papa di dare anche a loro l’attenzione data ad Ancona, con la messa celebrata nell'area dei cantieri navali, davanti a tanti dipendenti di aziende in crisi e allo loro famiglie. L’auspicio è che Benedetto XVI segua le orme del suo predecessore, Giovanni Paolo II, che fece tappa a Crotone e diede molto spazio agli operai delle fabbriche. La protesta è già al secondo giorno, e cominciano ad affiorare anche i primi segni di nervosismo, come stamattina quando gli operai hanno impedito l’ingresso ad uno dei dirigenti della centrale, con un piccolo parapiglia subito sedato. Un’ideale staffetta tra gli operai di Crotone e quelli di Cutro, all’insegna dei corsi e ricorsi storici che, si spera per questi ultimi, possa dare un esito diverso.