Energia, Oliverio: scelte Marcegaglia irresponsabili

Crotone Attualità

“La responsabilità che il presidente di Confindustria predica a livello nazionale, viene smentita da scelte molto discutibili del suo Gruppo a livello locale che ci portano a dire che Emma Marcegaglia predica bene ma razzola male, molto male”. E’ duro l’attacco del deputato democratico calabrese, Nicodemo Oliverio al presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia che intervenendo in aula alla Camera ha fatto riferimento all’intenzione del Gruppo Marcegaglia di chiudere l’impianto industriale nell’area di Cutro per la produzione delle biomasse. “Da stamattina – ha denunciato Oliverio - quindici operai della Centrale termoelettrica Eta di Cutro, in provincia di Crotone, sono sulla ciminiera dell’impianto per protestare contro la decisione, assunta da qualche mese dal gruppo Marcegaglia, di bloccare i lavori di revamping della centrale di biomasse e per sollecitare l’incontro con la proprietà, più volte chiesto da lavoratori, sindacati ed Enti Locali, e promesso ufficialmente dall’ Amministratore delegato al tavolo di crisi convocato dal Prefetto di Crotone. La chiusura dell’impianto creerebbe effetti devastanti con la perdita di 44 posti di lavoro diretti, oltre alle circa 750 unità lavorative di indotto. Un vero colpo per l’economia calabrese”.

Nel merito della questione il deputato del PD, Nicodemo Oliverio, è intervenuto in aula oggi alla Camera ponendo il problema dei lavoratori dell’ETA – Gruppo Marcegaglia – di Cutro, sottolineando

lo stato di agitazione dei lavoratori che ha portato 15 di loro a salire sulla ciminiera dell’impianto per protestare contro la decisione, assunta da qualche mese dal gruppo Marcegaglia, di bloccare i lavori di revamping della centrale di biomasse e per sollecitare l’incontro con la proprietà, più volte chiesto da lavoratori, sindacati ed Enti Locali, e promesso ufficialmente dall’ Amministratore delegato al tavolo di crisi convocato dal Prefetto di Crotone.

L’accento è stato posto dal parlamentare crotonese sulle conseguenze che potrebbe avere la chiusura dell’impianto che determinerebbe la perdita di 44 posti di lavoro diretti, oltre alle circa 750 unità lavorative di indotto.

La situazione è paradossale se si pensa che la produzione di biomasse alla E.T.A. di Cutro è stata sospesa per consentire i lavori di adeguamento degli impianti alla nuova normativa europea in materia di energie rinnovabili. Lavori di 'revamping', per il cui immediato inizio era stato firmato un accordo con la società direttamente alla Regione Calabria, che di fatto non è mai partito.

Oliverio ha anche precisato l’importanza che l’impianto della Marcegaglia riveste per l’intera provincia, essendo l’ETA uno degli insediamenti industriali più importanti realizzati nell’area di Cutro e rappresenta una fonte economica importante per l’intera provincia.

In conclusione Oliverio ha chiesto, a seguito dell’eclatante protesta di oggi, un intervento dei competenti Ministeri affinché, anche attraverso l’apertura di un tavolo nazionale, la Proprietà dell’Azienda, la Famiglia Marcegaglia, incontri i lavoratori, i Sindacati e i Rappresentanti delle Istituzioni interessate per riavviare prima possibile la produzione della Centrale di Biomasse e per evitare ripercussioni di carattere economico e sociale che inciderebbero gravemente sui livelli occupazionali, in un territorio particolarmente colpito dalla grave crisi economica.

“Il gruppo Marcegaglia – ha concluso Oliverio - ha il dovere morale di rispondere ai lavoratori, di incontrarli e di dare loro una prospettiva di lavoro. Questa responsabilità è maggiormente richiesta se la proprietà fa riferimento, direttamente o indirettamente, alla famiglia della Presidente di Confindustria”.