Generazione Futuro Calabria ricorda Antonino Scopelliti

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“Antonino Scopelliti vive e non è più solo! È un magistrato coraggioso, onesto e preparato. La sua carriera prestigiosa lo porta a diventare il numero uno dei sostituti procuratori generali, quelli chiamati a rappresentare l'accusa presso la Corte di Cassazione. - È quanto scrive in una nota Cesare Anselmi, Generazione Futuro Calabria - Gli viene proposto il "maxi-processo", quello istruito da Falcone e Borsellino, ormai arrivato al terzo e ultimo grado di giudizio. La sentenza della Corte d'Assise di Palermo è stata confermata in appello e gli viene chiesto di portarne avanti il lavoro, che lui accetta, e di confermare in Cassazione le condanne che avevano decimato Cosa Nostra. Gli vengono offerti dei soldi, cinque miliardi di lire, per tentare di fermarlo. Ma con la sua onestà non si piega al ricatto.

Viene ucciso il 9 agosto del 1991 a Campo Calabro (Reggio Calabria), il paese dove è nato nel 1935 e dove si trova in vacanza con la sua famiglia. La figlia Rosanna lo ricorda cosi: "Penso a papà come ad un albero d'ulivo, aggrappato solidamente alle sue radici, con la corteccia ruvida e nodosa, ma al tempo stesso semplice, generoso e capace di crescere anche nei terreni più aridi e rocciosi. Un vero ulivo calabrese, pronto a dare frutti anche nelle condizioni più impervie". Il processo ai presunti mandanti dell'assassinio Scopelliti si chiude con una serie di assoluzioni. Nessuno paga per quel delitto. "Sapere chi lo ha ucciso per me è importante, ripete da anni Rosanna Scopelliti, "ma credo che lo sia ancora di più per lo Stato perché, per avere la fiducia dei cittadini, deve essere capace di garantire per i propri martiri giustizia e verità". Al Presidente della Repubblica esprime il desiderio di non essere più lasciata sola a combattere una battaglia difficile, non solo di verità e giustizia, ma di memoria collettiva per un Paese che, purtroppo, facilmente dimentica. “È una preghiera che sento di rivolgerLe anche a nome di tutta quella Calabria onesta, solidale e virtuosa che difficilmente riesce a far parlare di se”.

L'omicidio del giudice Antonino Scopelliti, "Ninuzzo" per gli amici, passa alla cronaca come "la morte del giudice solo". "Il giudice è quindi solo, solo con le menzogne cui a creduto, le verità che gli sono sfuggite, solo con la fede cui si è spesso aggrappato come naufrago, solo con il pianto di un innocente e con la perfidia e la protervia dei malvagi. Ma il buon giudice, nella sua solitudine, deve essere libero, onesto e coraggioso". (Antonino Scopelliti) Generazione Futuro Calabria e il Circolo GF di Cosenza, proprio a lui dedicato, ricorda l'uomo e il magistrato Antonino Scopelliti perché non sia più solo e sempre vivo nella memoria di tutti. Perché anche ricordare è un atto di giustizia”.