La Provincia di Vibo si mobilita contro il batterio killer dei kiwi

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Il nome scientifico è Pseudomonas syringae, ma è più noto come cancro batterico del kiwi. Un vero flagello per le coltivazioni di actinidia, la pianta del kiwi appunto, che ha già causato molti danni nel Lazio, dove è stato identificato nel 2008 dal Dipartimento di protezione delle piante dell’Università della Tuscia di Viterbo. Negli anni successivi questa patologia vegetale si è estesa anche in altre regioni italiane e nel 2010 un caso è stato segnalato nella Piana di Gioa Tauro. In considerazione della gravità della malattia, che può compromettere drasticamente le coltivazioni di kiwi, l’assessorato provinciale all’Agricoltura, guidato da Domenico Crupi, ha avviato una campagna di informazione rivolta agli operatori del settore, affinché segnalino eventuali infestazioni o casi sospetti. La malattia determina l’imbrunimento dei fiori e dei boccioli dell’actinidia, con l’avvizzimento dei frutti e, nei casi più gravi, la morte della pianta.

«È bene ricordare - spiega Crupi - che un recente decreto del ministero delle Politiche agricole e forestali, il numero 69 del 25 marzo scorso, rende obbligatoria la segnalazione al Servizio fitosanitario di ogni sintomo sospetto da parte dei proprietari o detentori a qualsiasi titolo delle piante di actinidia. Con questo monitoraggio, dunque, vogliamo aiutare i coltivatori di kiwi a individuare con certezza i segnali della malattia, evitando falsi allarmi e offrendo agli operatori del settore il massimo ausilio possibile».

A coordinare la campagna informativa e raccogliere le segnalazioni è Domenico Pascali, divulgatore agricolo dell’Arssa (Agenzia regionale per lo sviluppo e i servizi in Agricoltura), che collabora con l’assessorato provinciale per la realizzazione di iniziative di questo tipo.

Oltre al cancro batterico dell’actinidia, l’attenzione dell’assessorato all’Agricoltura si è focalizzata anche su alcune virosi che possono colpire gli ortaggi, a cominciare da pomodori e cetrioli.