Droga. Operazione “Rinascita”, slitta avvio a giudizio immediato

Catanzaro Cronaca
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E' slittato per difetti di notifiche l'avvio del giudizio immediato nei confronti di undici imputati coinvolti nell'operazione antidroga della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro battezzata "Rinascita". I giudici del tribunale collegiale hanno dunque rinviato all'udienza del 27 settembre, quando sul banco degli imputati torneranno Gianluca Berlingieri, Alessandro Bevilacqua (32 anni), Alessandro Bevilacqua (29 anni), Andrea Bevilacqua, Franco Bevilacqua, Mario Bevilacqua, Simone Bevilacqua, Luca Bianco, Vitaliano Bianco, Luigi Palummo, Nino Passalacqua, con i rispettivi difensori (gli avvocati Antonio Ludovico, Sergio Rotundo, Giovanni Le Pera, Raffaele Bruno, Antonella Canino, Anselmo Mancuso, Maria Aiello, Vitaliano Gallo, lucio Canzoniere, Giuseppe Spinelli, Salvatore Iannone, Alessandro Guerriero e Piero Chiodo). Gli altri 66 indagati di "Rinascita" per i quali la Procura di Catanzaro aveva pure chiesto il giudizio immediato hanno scelto il rito abbreviato (che in caso di condanna comporta lo sconto di pena di un terzo). L'operazione "Rinascita" e' scattata nel capoluogo calabrese all'alba del nove novembre scorso, per l'esecuzione di 73 provvedimenti cautelari disposti su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Associazione armata finalizzata al traffico di droga l'accusa principale mossa ai numerosi indagati dell'inchiesta, considerati dagli inquirenti membri di due gruppi criminali nomadi contrapposti: quello facente capo a Domenico Berlingieri, 50 anni, e quello guidato da Silvano Berlingieri, 39 anni, detto "Pacciani". Gli zingari, sempre secondo la tesi della pubblica accusa, avrebbero avuto la totale gestione del mercato della droga in tutti i quartieri a sud della citta' di Catanzaro, con importanti rapporti con esponenti della 'ndrangheta del reggino e, soprattutto, con una inquietante disponibilita' di armi micidiali, tra cui fucili, pistole e mitra Kalashnikov.