Rifiuti speciali: quattro denunciati a Reggio Calabria

Reggio Calabria Cronaca

Nell’ambito dei servizi di prevenzione e controllo del territorio al fine di prevenire e reprimere reati in materia ambientale il Comando di Polizia Provinciale diretto dal Domenico Crupi ed il Nucleo Investigativo del Corpo Forestale dello Stato di Reggio Calabria diretto da Giuseppe Gullì, nei giorni scorsi hanno deferito alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria quattro persone M.C. 65 anni, S. L. 47 anni, S.S. 60 anni e P.G. di 46 perché resisi responsabili, in concorso tra di loro, nella qualità di amministratore e dipendenti della ditta S. con sede legale a Catania della violazione dell’articolo 6 della Legge 210 del 30.12.2008, in relazione al D.P.C.M. del 17.12.2010 che ha dichiarato lo stato di Emergenza nel settore dei rifiuti nel territorio della Regione Calabria, in quanto hanno effettuato una gestione illecita di rifiuti speciali del tipo inerti di demolizione, e di altri rifiuti di diversa tipologia e caratteristiche Detta attività si svolgeva connessa all’attività di recupero rifiuti mediante l’ausilio di un impianto mobile, tutto in assenza delle necessarie autorizzazioni previste dalla vigente ed operante normativa in materia. In particolare l’attività illecita veniva svolta dalla Ditta S. attraverso il trasporto, con mezzi propri, dei rifiuti in contrada Ligonì di Reggio Calabria, conferendoli presso l’area aeroportuale di cantiere denominata “TESTATA 33 lato Monte” di proprietà dell’ENAC e data in concessione per tramite della SOGAS alla ditta S. per i lavori di prolungamento della pista. I predetti rifiuti, conferiti in modo illegittimo nel sito, venivano stoccati e successivamente recuperati senza titolo autorizzativo mediante l’ausilio di un impianto mobile di frantumazione. L’intervento del personale della Polizia Provinciale e del Corpo Forestale dello Stato constatata l’attività, dopo i primi accertamenti, ha posto sotto sequestro preventivo l’area data in concessione dalla SOGAS alla ditta S. pari a circa 4.000 m.q. dove all’interno vi erano depositati, pronti per la lavorazione, circa 480 metri cubi complessivi di rifiuti, un frantumatore di rifiuti mobile marca Komatsu, un escavatore Caterpillar Mod. 320C, una pala gommata Carterpillar, ed un autocarro adibito al trasporto, modello Astra, con cassone ribaltabile trilaterale, beni mobili pari ad una valore di circa 300 mila euro. Sono in corso ulteriori attività investigative coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria Dott. Enrico Riccioni titolare dell’indagine.