“Brigantesse e briganti”, pubblicato uno studio

Calabria Attualità

"Il canto delle pietre. Brigantesse e briganti nella letteratura dei vinti. Il destino di Maria Sofia" e' il titolo di uno studio, agile e di facile lettura, che vede i contributi di Gerardo Picardo, Neria De Giovanni, Marilena Cavallo, Micol Bruni con un Cantos di Pierfranco Bruni dal titolo: "Briganti e brigantesse il nostro destino e' altrove". Lo studio si inserisce nel quadro delle iniziative del Centro Studi e Ricerche "Francesco Grisi" ed e' pubblicato dalla Casa Editrice Pellegrini.

Gerardo Picardo si sofferma sul tema: "Orgoglio e sete di giustizia, il brigantaggio e' carne di un Sud in rivolta"; Neria De Giovanni e' affascinata dalla tramatura "Briganta, non donna di brigante"; Marilena Cavallo si sofferma su: "Il canto del brigante. Una letteratura popolare"; Micol e Pierfranco Bruni invece si soffermano su Maria Sofia di Baviera, l'ultima Regina del Sud, con uno scritto dal titolo: "Maria Sofia. Regina nella tragedia e nella bellezza nel teatro del Sud". Dopo il saggio: "Oltre l'incompiuto. Letteratura e Risorgimento per una nuova idea d'Italia" (scritto da Pierfranco Bruni, Gerardo Picardo, Marilena Cavallo, Micol Bruni, Tonino Filomena), "Brigantesse e Briganti nella letteratura dei vinti" arricchisce il quadro dialettico sul rapporto tra Risorgimento, identita' nazionale, Unita' d'Italia tra il i Savoia e il Regno delle Due Sicilie.

Il Cantos finale di Pierfranco Bruni, che sembra un vero e proprio canto dei briganti ricostruito con un linguaggio moderno, ha parole forti che rimandano a tutta la storia "unitarista" con l'ironia e la saggezza oltre che con la fantasia del poeta. Ma e' un recupero, tra l'altro, di una poundiana determinazione di raccontare recitando: "Siamo briganti/in questo Sud/che recita ancora il sangue di Gaeta/con Maria Sofia/regina dei vinti/che ha le carni e il cuore/mai piemontesizzati/e mai savoiardi/e diffidenti di rivoluzioni/che non portano il nostro nome". "Era necessario dopo una analisi sul Risorgimento e sui percorsi letterari e storici che hanno portato all'Unita' d'Italia, sottolineano gli autori Picardo, De Giovanni, Cavallo, Micol e Pierfranco Bruni, riflettere e aprirsi ad una dialettica sul ruolo di alcune brigantesse e di alcuni Briganti sia dentro il fenomeno stesso del Brigantaggio sia in una chiave di lettura che pone in rapporto il Regno di Napoli o delle Due Sicilie con il Brigantaggio stesso sia sulla funzione che ha avuto una straordinaria donna qual e' stata Maria Sofia da Napoli a Gaeta e da qui a Roma". "Credo, aggiungono gli autori, che non si possa capire fino in fondo il Risorgimento e l'Unita' d'Italia senza alcuni fattori centrali quali per esempio i cambiamenti casacca raccontati sia da Tomasi di Lampedusa sia da Carlo Alianello e il ruolo di briganti come Carmine Crocco e Ninco Nanco prima garibaldini e poi briganti ma piuttosto uomini della plebe e nella plebe". "Ci sono fenomeni e fattori, osservano ancora gli autori, che vanno approfonditi senza nulla togliere all'identità' nazionale e al ruolo spirituale che l'Unita' d'Italia. Il ruolo di Maria Sofia, consorte di Francesco II, regina in prima fila per difendere un Regno perso, e' ormai tutto da riconsiderare.

Ci sono storie e personaggi che vanno riletti e ricontestualizzati e non affidati ad una retorica alla quale nessuno crede più". Chi e' stato Carmine Crocco? Un ex garibaldino che crede all'Italia liberata dai Borboni o un Brigante soltanto oppure un libertario che ha lottato per difendere l'autonomia della cultura contadina e del Sud? Qual e' stato il ruolo di Michelina De Cesare, la brigantessa ritratta con fucile e pistola? Ebbene, accanto all'Unita' d'Italia da celebrare c'e' una guerra civile da non dimenticare. E' su questo, ripetono gli autori, che vogliamo riflettere da italiani che credono fortemente all'identita' nazionale delle culture, delle lingue e dei mercati". Il lavoro si apre ad una prospettiva dialettica intorno a temi e personaggi che hanno interessato il Risorgimento e gli anni riguardanti il contesto dell'Unita' d'Italia e soprattutto post unitaria. Il lavoro si inquadra in una contestualità di ricerca che vede protagonisti personaggi, e venti e destini tutti ancora da rileggere. Da Picardo, studioso attento del brigantaggio e ai fenomeni meridionali, a De Giovanni, scrittrice di approfondimenti articolati, da Cavallo, saggista sui temi letterari e antropologici, a Micol Bruni, esperta di etnie e forme giuridiche risorgimentali. Pierfranco Bruni da scrittore chiude e apre un "variabile" con un Cantos alla poundiana maniera che ricostruisce un fenomeno che e', appunto, quello del brigantaggio. Un testo originale che si apre ad una discussione articolata e leale.