Orsa: contratto integrativo Mct Porto Gioia Tauro, “se bozza confermata si va a peggiorare”

Reggio Calabria Infrastrutture

La Orsa, Organizzazione Sindacati Autonomi e di Base del settore porti, entra nel merito di una bozza di accordo per la contrattazione di secondo livello che sarebbe in possesso dei lavoratori del terminal Mct dello scalo calabrese di Gioia Tauro.

Come precisa la stessa Sigla si tratterebbe di un documento non ufficiale ma del quale intenda comunque valutarne il contenuto almeno nei punti che si ritengono critici.

“Il sistema di premiazione dei lavoratori, a quanto si evince dalla suddetta bozza - sostengono dalla Orsa - si basa esclusivamente sui risultati ottenuti dal singolo lavoratore o dalla squadra di lavoro e sulla presenza del lavoratore stesso”.

Secondo il sindacato vi sarebbero quindi “numerose criticità” a riguardo: “in primo luogo - precisano - riteniamo doveroso che vista la complessità del ciclo produttivo che caratterizza le attività del terminal, una sostanziosa parte del budget impiegato per i premi produttività sia destinata a tutti i lavoratori, indistintamente, e che solo il restante sia invece ripartito secondo dei parametri più soggettivi quali presenza a lavoro etc”.

“Il sistema di premiazione così come previsto - proseguono dalla Sigla - tende a ‘ottimizzare’ il lavoro basandolo sulla singola prestazione giornaliera pone quindi alcune criticità che riteniamo inaccettabili: inserisce il monitoraggio del singolo lavoratore; mette a rischio la sicurezza del lavoratore (cosa espressamente vietata dall'Art.52 del CCNL); istituisce di fatto categorie distinte di lavoratori; non si basa su dati oggettivi né verificabili dal lavoratore; impedisce al lavoratore che abbia raggiunto il premio di fruirne in caso di malattia; non riconosce al lavoratore il 3% del ‘budget premio" previsto dalla legge indipendente dalla malattia”.

Secondo Orsa si tratterebbe quindi di un sistema di premiazione puramente “datoriale” che sarebbe però penalizzante per il lavoratore “e in alcuni punti rigettato addirittura dalle segreterie nazionali dei sindacati confederali in sede di contrattazione nazionale”.

“In sostanza – viene precisato - ci troviamo a ribadire che, qualora questa fosse la proposta di accordo, ci ritroveremo con un contratto integrativo che, non solo non risulta migliorativo, ma va a ledere i diritti acquisiti dei lavoratori; un accordo che peggiora quello in atto, nella parte del premio produzione non aggiunge nulla economicamente bensì rimodula in modo discriminante (condizionandolo anche ad eventuali danni e provvedimenti disciplinari in assenza di una commissione di garanzia)”.

“A margine (ma non con meno importanza) - proseguono dal sindacato - occorre evidenziare che gli aumenti previsti da tale bozza per le ‘parti fisse’ (flessibilità, domeniche etc.) non sono neanche lontanamente congrui all' inflazione attuale e men che meno alla lunghissima vacanza contrattuale.”

E proprio a proposito di vacanza contrattuale viene sottolineato come l'una tantum proposta sia “irrisoria (60€ lordi per ogni anno senza integrativo). L'accordo per la lavanderia prevede una cifra neanche lontanamente vicina a quanto stabilito nelle sentenze vinte dai lavoratori in sede di giudizio, motivo per il quale ovviamente viene inserita la cosiddetta tombale”.

Infine, secondo Orsa “Non si fa alcun riferimento ai tempi di vestizione che noi consideriamo a tutti gli effetti tempi di lavoro. Il lavoratore oltretutto subisce quotidianamente attacchi personali. A chi giova tutto questo? Il sindacato rappresenta davvero i lavoratori o piuttosto la controparte?”