“L’altro mondo”, al Teatro Primo di Villa un percorso partecipativo di co-creazione

Reggio Calabria Tempo Libero

Quinto appuntamento della “Nona del Teatro Primo”, nella consueta doppia replica di sabato 14 gennaio alle 21 e domenica 15 alle ore 18:15, lo spettacolo “L’altro mondo” da un’idea di Daniele Ronco e Luigi Saravo, per una produzione Mulino ad Arte.

Il pubblico scrive, sogna, condivide. La pièce è un viaggio in cui gli spettatori e le loro percezioni dei temi ambientali diventano centrali rispetto alla rappresentazione.

Nella prima fase dello spettacolo le persone scrivono le proprie percezioni sui temi proposti, che verranno poi elaborate e restituite più tardi.

Si entra quindi nell’Altro mondo, trasposizione teatrale dell’omonimo libro di Fabio Deotto, che ha viaggiato per due anni da un estremo del mondo all’altro raccogliendo testimonianze dirette in merito alla crisi climatica.

Luoghi che diventano simbolo di un mondo che l’essere umano si ostina a voler mantenere inossidabile, ma che ormai non esiste più.

È un progetto che utilizza la performance artistica e lo storytelling per monitorare le impressioni delle criticità ambientali di un territorio coinvolgendo i cittadini ed elaborando soluzioni attraverso un percorso partecipativo di co-creazione.

Parallelamente alla performance realizzata con il contributo degli spettatori lo spettacolo vede la collaborazione con Fabio Deotto, un autore che ha dedicato anni di ricerca sulla crisi climatica.

La parte centrale dello spettacolo, infatti, sarà la trasposizione teatrale del suo libro, incentrato sul viaggio durato due anni di cui lo spettacolo narra le tappe più significative: le Maldive, Miami, New Orleans, il villaggio di Babbo Natale e Venezia, tutti luoghi che diventano simbolo di un mondo che l’essere umano si ostina a voler mantenere inossidabile, ma che ormai non esiste più.

Lo spettacolo, nel viaggio che affronterà durante il suo tour, verrà supportato dal CNR, che si impegnerà ad attivare i propri presidi territoriali per individuare le specifiche criticità dei singoli territori e per creare una rete diffusa che favorisca l’incontro fra il progetto artistico e i luoghi in cui verrà ospitato.

La collaborazione con il CNR è fondamentale per continuare il processo che Mulino ad Arte, fondata da Daniele Ronco, Jacopo Trebbi e Costanza Frola nel 2012, porta avanti da anni un processo che mira a unire cultura e scienza con l’obiettivo di veicolare in modo capillare la crisi climatica attraverso il linguaggio teatrale.