Stop al cibo sintetico: anche il vescovo Maniago firma la petizione di Coldiretti

Catanzaro Attualità

Una delegazione della Coldiretti di Catanzaro-Crotone-Vibo guidata dal presidente Fabio Borrello, dall’assistente ecclesiastico regionale don Pietro Pulitanò e dal direttore Pietro Bozzo, ha incontrato l’Arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace mons. Claudio Maniago.

Un proficuo e intenso incontro - commenta il presidente Borrello - durante il quale abbiamo rappresentato all’Arcivescovo la realtà dell’agricoltura calabrese mettendo in evidenza che da un lato c’è una condizione di difficoltà, in particolare negli ultimi tempi, che non remunera il lavoro dei campi dall’altra però ci sono dati che confermano che gli spazi per il settore agricolo possono permettere performance positive”.

Il presule, ha spiegato ancora il numero uno degli agricoltori, si è dimostrato un conoscitore del mondo agricolo e delle sue potenzialità offrendo importanti criteri di lettura, economici e sociali, che secondo Borello devono essere consolidati in una visione sistemica, ad esempio mettendo in relazione le aree urbane e rurali, ma per fare questo ci vogliono interventi di carattere istituzionale e relazionale oltre che economico e finanziario.

“In questo – ha proseguito - la Coldiretti fa molto coniugando esperienze economiche e sociali per dare risposte a specificità ed emergenze che riguardano la Calabria, quali marginalità, disoccupazione, illegalità, spopolamento. Ha raccontato le esperienze fatte in collaborazione con Coldiretti nelle diocesi di Firenze e di Castellaneta, che gli hanno consentito di affermare che il futuro della Calabria e nella potenzialità della sua terra e del turismo.”

Molto soddisfatto dell’incontro, che è servito anche a stabilire data e luogo della Giornata Regionale del Ringraziamento è il presidente Borrello, perché, ha affermato, “ci consente di rafforzare il nostro ruolo di imprenditori e cittadini, inseriti nella quotidianità sociale, economica e ambientale, ispirando la nostra azione alla dottrina sociale della Chiesa che rimane ancoraggio solido per la Coldiretti”.

Alla fine l’arcivescovo ha firmato la petizione contro il cibo sintetico promossa da Coldiretti, Fondazione Campagna Amica, Filiera Italia e World Farmers Markets Coalition che chiede di fermare la produzione di cibo prodotto in laboratorio attenendosi quindi a principi di qualità e genuinità dei prodotti che giungono sulle nostre tavole.