Al Museo di Pitagora la presentazione del Piano di Zona

Crotone Attualità
Santo Vazzano

La Treccani definisce una “buona pratica” come “Azione, prassi diligente e efficace, che tiene conto di criteri e conoscenze consolidati da una consuetudine virtuosa”. Il Piano di Zona che l’Ambito Territoriale Sociale di Crotone presenterà Venerdì 28 Ottobre al Museo Pitagora può essere considerato il risultato di una buona pratica e una buona pratica in sé.

E' quanto sostiene in una nota Santo Vazzano, presidente del consorzio Jobel. "Grazie ad un lavoro portato avanti per più di otto mesi - spiega ancora - è stata effettuata, sotto la regia dei componenti dell’Ufficio di Piano coordinati dalla Dirigente di settore, sostenuti da ricercatori dell’Università della Calabria e con la partecipazione attiva del Terzo Settore, dell’Asp, dei sindacati e del mondo della cooperazione e dell’associazionismo, un’efficace analisi dell’esistente e dei bisogni del territorio.

Questo processo (informato dalla action research), che ha visto coinvolte in maniera partecipativa e partecipata 80 organizzazioni e più di 450 persone, ha aiutato il sistema locale a mappare l’esistente, individuare i punti di forza e debolezza, identificare le priorità e le possibili innovazioni.

Dagli interventi per gli anziani a quello per i disabili, dal mondo dell’infanzia all’area della povertà, dal supporto alla genitorialità al contrasto alla discriminazione e alla fragilità adulta, dall’immigrazione alle dipendenze e alla violenza di genere, gli attori del territorio hanno potuto dialogare, analizzare e immaginare il futuro con un spirito e una metodologia di reale co-progettazione.

Questo processo - ribadisce Vazzano - ha consentito quindi di individuare i bisogni prioritari, le risorse disponibili, i soggetti interessati e i risultati attesi.

"L’approvazione del Piano di Zona dell’ambito territoriale sociale del crotonese, dove il Comune di Crotone è presente come Comune capo ambito (in un comprensorio, che abbraccia, oltre Crotone, Isola Capo Rizzuto, Cutro, Scandale, Rocca di Neto, Belvedere Spinello, San Mauro Marchesato) è quindi un risultato, per diverse ragioni e come è stato detto da più parti, di carattere storico perchè consente di far partire una programmazione rispondente alle reali e condivise esigenze del territorio".

La metodologia di lavoro che ha prodotto questa definizione del Piano di Zona si è rivelata pertinente ed efficace grazie all’importante e centrale ruolo di co-progettazione e supporto metodologico che ha svolto, a titolo gratuito, il gruppo di lavoro Larco (Laboratorio per l’Action Research e la Consapevolezza Organizzative) del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria guidato dai ricercatori Antonio Samà e Francesca Falcone.

Una metodologia che dialogicamente coinvolge alla pari tutti gli attori, inclusi gli esperti universitari, ritenendoli non solo portatori di legittimi interessi e aspettative ma anche depositari di saperi e conoscenze non facilmente deducibili da semplici o complessi dati quantitativi.

L’approvazione del Piano di Zona dell’Ambito Territoriale Sociale di Crotone e la sua presentazione il 28 Ottobre deve intendersi quindi come la chiusura di una fase (la progettazione) e l’apertura di un’altra (l’implementazione).

"Si auspica che l’Ambito possa continuare con il medesimo stile di lavoro, accompagnando la capacità strategica di indirizzo e orientamento del sistema dei servizi e degli interventi sociali con il potenziamento dell’Ufficio di Piano e il contestuale rafforzamento del Servizio sociale professionale", conclude Vazzano.