Sei studenti del Volta tra i fisici internazionali del prestigioso “Diffraction & Low-x 2022”

Cosenza Attualità

Per quale motivo centinaia di fisiche e fisici, provenienti da tutto il mondo, dovrebbero giungere nello stesso giorno proprio sulle coste ioniche di Corigliano-Rossano?

Perché qui si è svolto il prestigioso Workshop Internazionale “Diffraction & Low-x 2022” il cui obiettivo è favorire l’interazione tra ricercatrici e ricercatori di fama internazionale nel campo della fisica subnucleare e delle particelle elementari, sia in ambito sperimentale che teorico, tra esperti del settore della fisica adronica diffrattiva, della dinamica della QCD (“cromo-dinamica quantistica”) a x basso, della saturazione dei partoni e di problemi eccitanti nella QCD presso le varie macchine acceleratrici, quali HERA (Amburgo), Tevatron (Chicago), LHC (CERN, Ginevra), RHIC (BNL, Brookhaven) ed il futuro EIC (BNL, Brookhaven).

Il workshop, a cadenza biennale, ha presentato una grande novità: le porte sono state aperte a tre studentesse e tre studenti del Liceo “ Alessandro Volta”, Sofia Cilea (VDno), Giovanni Gatto (VCno), Maria Pia Nadia Geremia (VCno), Denise Mammì (VEno), Andrea Martorano (VCno), Raffaele Novelli (VDno) che, accompagnati dalla Professoressa Carmen Petronio, hanno avuto la straordinaria ed eccezionale opportunità, accolti dal Professore Alessandro Papa, del Dipartimento di Fisica di Cosenza, di entrare realmente a far parte, per quattro giornate, di questa appassionante e stimolante realtà che così raccontano.

“Un’occasione imperdibile – hanno affermato - per coltivare l’amore per la ricerca, per avere uno stimolo in più nell’ intraprendere un percorso di studio ispirato dagli uomini e dalle donne di scienza che hanno contribuito a rinverdire in noi l’ambizione, il senso critico e specialmente la curiosità”.

“Dal 24 al 27 Settembre – hanno proseguito gli studenti - abbiamo avuto l’occasione di trascorrere una esperienza unica, circondati da fisici provenienti da ogni dove, curiosi di conoscere il pensiero di noi giovani. È stato incredibile osservare come persone, di origini ed età differenti, si siano ritrovate nello stesso luogo e siano state in grado di comunicare attraverso il linguaggio universale della matematica. È stato emozionante parlare con loro di fisica e scienza; ed è stato particolarmente interessante ascoltarli mentre condividevano con noi i racconti delle loro esperienze professionali”.

“L’universo – hanno aggiunto i sei “prescelti” - è ancora in gran parte un mistero, ma la conoscenza si avvicina alla verità per piccoli passi, senza raggiungerla mai, così come il grafico di una funzione accosta il proprio asintoto. Ma chi ha la certezza che non arriveremo mai alla verità? Nessuno. È questa una delle prime cose che ci hanno detto i fisici partecipanti al workshop “Diffraction and low-x”, studiosi che dedicano la loro vita alla ricerca, con lo scopo di ampliare, anche se di poco, la conoscenza del mondo in cui viviamo”.

“Siamo rimasti attoniti - hanno continuato - dinnanzi alla materia che ci hanno presentato; siamo venuti a conoscenza di quark, neutrini, bosoni di Higgs, gluoni. Siamo stati accolti al workshop con una lezione sulle basi della fisica delle particelle, tenuta in lingua inglese dal professore Christophe Royon, dell’università del Kansas. È stato il primo ricercatore che abbiamo incontrato, un personaggio alquanto buffo, ma di un sapere e un’intelligenza sbalorditivi, tanto che, insieme al suo gruppo di ricerca, ha scoperto una nuova particella, l’Odderon. Scoperta recentissima risalente all’anno scorso, nonostante l’esistenza di questa particella fosse stata teorizzata quasi 50 anni fa”.

“Abbiamo incontrato i personaggi più disparati, all’apparenza persone comuni, ma dall’ingegno eccezionale. Abbiamo incontrato, conversato addirittura mangiato allo stesso tavolo di queste grandi menti. Non solo la loro intelligenza e dedizione ci hanno stupito, ma anche la loro apertura al confronto. Durante le conferenze abbiamo assistito a dibattiti in cui ognuno ha esposto le proprie idee, ognuna differente dall’altra, ma ciò è avvenuto con pacatezza; anche le critiche più aspre sono state accolte da profondo rispetto e confronto. Una grande lezione di vita oltre che di scienza: solo l’apertura mentale può far scoprire qualcosa in più sull’esistenza. Il divario tra la nostra conoscenza e la verità può assottigliarsi sempre più se non ci poniamo limiti”, hanno concluso i sei studenti.