Unindustria Calabria: “Il settore turistico rischia di finire in ginocchio”

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La situazione economica che le imprese del settore turistico stanno vivendo, soprattutto a causa dell’aumento spropositato dei costi dell’energia elettrica, ormai fuori controllo e senza alcuna possibilità di stime credibili tanto a breve che a medio periodo, sta assumendo proporzioni davvero drammatiche.

"Il settore rischia di finire in ginocchio, in Calabria come in Italia. Se non ci saranno interventi efficaci e assolutamente tempestivi, tutte le imprese saranno costrette a chiudere senza alcuna certezza di poter riaprire. Si perderanno centinaia di migliaia di posti di lavoro, perché la filiera turistica è capace di generare un indotto che crea economia anche ad altri settori come servizi, trasporti, ecc.". afferma infatti Demetrio Metallo, presidente della Sezione Turismo di Unindustria Calabria.

"L’intervento del Governo, non può essere solo quello di dilazionare i pagamenti delle bollette, così come ha fatto con le moratorie dei mutui durante l’emergenza Covid. Perché così facendo si posticiperebbe solo di qualche mese la morte annunciata del mondo imprenditoriale, con effetti devastanti", aggiunge il presidente.

"Al caro energia e gas si aggiungono anche i freni di una burocrazia che pesa su tutto il sistema. Confindustria, attraverso gli interventi del Presidente Carlo Bonomi, dei presidenti regionali tra cui Aldo Ferrara per Unindustria Calabria, dei presidenti territoriali e di categoria, stanno denunciando da tempo e con estrema chiarezza le difficoltà del mondo imprenditoriale in tutti i settori, sottolineando che se si fermano le imprese, si ferma l’Italia. E questo non possiamo permettercelo!".

Metallo auspica, infine, "che ognuno faccia la propria parte, con senso di responsabilità. La politica dia attuazione a tutte le misure occorrenti in tempo reale, nella consapevolezza che gli imprenditori faranno la loro parte, come sempre hanno fatto, spesso in silenzio".