Il fantomatico Stato Antartico prometteva privilegi e vantaggi: in 30 indagati e 12 gli arrestati

Calabria Cronaca

Ancora grane per l'autoproclamato Stato Teocratico Antartico di San Giorgio. Questa mattina è scattata un’operazione congiunta in tutta Italia da parte della Digos nei confronti di trenta persone indagate a vario titolo per truffa, riciclaggio, produzione e possesso di documenti falsi.

Una vera e propria associazione a delinquere secondo la Procura di Catanzaro, che si sarebbe nascosta dietro un fantomatico “Stato” che prometteva sgravi fiscali e titoli nobiliari.

Questo il quadro delineato dall’operazione “L'isola che non c'è”, nata da un indagine avviata nell'aprile del 2021 a seguito di un precedente intervento nel catanzarese.

Al tempo gli agenti della Questura avevano rinvenuto ingenti quantità di marijuana nascoste all'interno di un appartamento (LEGGI), in località Corvo, che all'esterno esponeva la targa di sede diplomatica del presunto Stato.

Successivi accertamenti avevano portato alla scoperta di una vera rete estesa in varie province, con nuclei attivi principalmente a Catanzaro, ad Alcamo ed a Teramo, che secondo gli inquirenti sarebbe stata finalizzata al raggiro ed alla truffa e che avrebbe coinvolto all’incirca 700 persone.

I TITOLI NOBILIARI E GLI SGRAVI FISCALI

Al fine di accreditarsi come istituzione reale e consolidata, i presunti appartenenti all'associazione avrebbero realizzato - nel corso degli anni - diversi siti internet e riferimenti al fantomatico Stato Antartico, definendolo come soggetto dotato di autonoma sovranità in base al Trattato Antartico del 1959.

Sarebbero poi state create ad arte delle istituzioni statali, una gazzetta ufficiale, e persino una zecca in grado di produrre documenti d'identità validi per l'espatrio.

Per invogliare i cittadini italiani ad acquisire la cittadinanza “sangiorgese” l'associazione offriva una serie di vantaggi: un regime fiscale del 5% che permetteva l'esenzione dal versamento delle tasse in Italia; la possibilità di ricevere finanziamenti per progetti; una burocrazia snella, quasi inesistente, per le imprese; la possibilità di preservare i beni da eventuali azioni dello Stato italiano; e per finire, anche la possibilità di esercitare la professione medica qualora si fosse stati radiati o sospesi dall'albo.

Vantaggi che potevano essere acquistati, letteralmente, per una cifra compresa tra i duecento ed i mille euro. In almeno due casi sarebbe stata accertata persino la vendita di alcuni terreni in Antartide, oltre che di annesso titolo nobiliare.

Un raggiro che si stima avrebbe fatto guadagnare almeno 400 mila euro ai presunti truffatori, che secondo gli investigatori stavano persino programmando di acquistare un’isola greca (Kouneli) così da avere una concreta territorialità statale.

I DOCUMENTI FALSI E GLI STUPEFACENTI

Di particolare gravità la produzione e la diffusione di documenti non riconosciuti e dunque falsi, che in diverse occasioni sono emersi in varie circostanze.

Questi sono stati realizzati seguendo gli standard internazionali: si tratta di patenti di guida, carte d'identità, passaporti e documenti diplomatici, non riconosciuti però da nessuna autorità.

In almeno un caso, durante un controllo stradale, un cittadino ha esibito la patente di guida dello Stato Antartico per superare il posto di blocco.

Situazioni simili si sono verificate in numerose strutture alberghiere sparse su tutta Italia ed all'estero, con gli ospiti che provavano ad accreditarsi con i documenti del fantomatico Stato.

Emerso, infine, un traffico illecito di sostanze stupefacenti che avrebbe coinvolto direttamente alcuni esponenti dell'associazione.

I proventi ottenuti dalla truffa sarebbero poi stati riciclati in territorio maltese, dove lo Stato Antartico avrebbe un'ulteriore sede di rappresentanze. Le indagini, allo stato preliminare, proseguono.

GLI ARRESTATI

Sono così finiti ai domiciliari: Damiano Bonventre (nato ad Alcamo nel 1951); Mario Farnesi (Viareggio, 1950); Liliya Koshuba (Uzbekistan, 1956); Paola Dalle Luche (Viareggio, 1971); Giuliano Sartoron, alias “Giuliano Medici” (Verona, 1972); Federico Lombardi (Livorno, 1957); Enrico Gambini (Teramo, 1966); Emanuele Frasca (Imperia, 1966); Lorella Cofone (Cosenza, 1963); Nicola Pistoia (Catanzaro, 1958); Roberto Santi (Sestri Levante, 1953); Fabrizio Barberio (Catanzaro, 1972), con braccialetto elettronico.