Inceneritore a Gioia Tauro, Cmdt: “la verità della Regione Calabria tanto vera non è”

Reggio Calabria Infrastrutture

“Continua il battage pubblicitario della Regione Calabria per la promozione dell’inceneritore a Gioia Tauro, ma le argomentazioni usate sono false e tendenziose. Altro che “operazione verità”! Quello che contestiamo non è l’affermazione secondo cui i nuovi inceneritori abbattono drasticamente l’emissione di alcune (e solo di alcune) sostanze, come le polveri sottili, paragonando così la produzione di queste sostanze a quella generata da quindici mezzi pesanti. Quello che manca totalmente in questa narrazione però è la spiegazione, per i cittadini, di cosa avvenga a queste sostanze”.

Esordisce così un comunicato del CMDT, il Coordinamento dei Movimenti per la Difesa del Territorio che si oppone al progetto avanzato dal presidente della Regione.

“Partiamo dall’osservare … Occhiuto – affermano infatti dal coordinamento - che la Regione Calabria ha la facoltà di modificare e normare le leggi regionali, ma sicuramente non ha competenza alcuna sulle leggi della natura. Già agli studenti in tenera età viene insegnata una legge fondamentale della fisica, quella della conservazione della massa: nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Ed essendo evidente che le sostanze in questione non si distruggono, non si trasformano completamente in energia elettrica, non si trasformano tanto più in innocuo vapore acqueo, che fine fanno?”

Secondo il Cmdt “vengono semplicemente frantumate, grazie alle temperature più alte di esercizio consentite dagli impianti moderni, trasformandole in particolato ultrafine, di dimensioni anche 100 volte più piccole. Talmente piccole da non poter essere in alcun modo fermate, talmente piccole da non poter essere quindi conteggiate e “pesate”: diventa conveniente perciò cancellarle dalle norme, dagli opuscoli, dalla propaganda, ma non è così facile cancellarle dalla realtà”

Il Coordinamento sostiene quindi che queste nanoparticelle siano “purtroppo ancora più infide e pericolose, e lo studio delle nanopatologie (le patologia causate dal particolato ultrafine) una recente quanto preoccupante branca della medicina che i nostri decisori politici dovrebbero approfondire prima di lanciarsi in ardite benedizioni”.

“Esistono diversi studi condotti sugli inceneritori di ultima generazione e sul bioaccumulo nelle aree circostanti. In particolare – prosegue - Zero Waste Europa ha esaminato quello di Kaunas in Lituania, entrato in funzione nel 2020, e quello di Pilsen, nella Repubblica Ceca, in funzione dal 2015. I risultati sono allarmanti: l’89% delle uova prodotte nel circondario risultano non commestibili per presenza di diverse sostanze tossiche e cancerogene”.

“Se poi il calcolo il Presidente Occhiuto lo volesse ancora fare sui mezzi pesanti – continua la nota del Cmdt - ai 15 citati per sponsorizzare i nuovi impianti bisognerebbe aggiungere quella notevole quantità che già giornalmente sversa il proprio carico in contrada Cicerna e che, con il raddoppio dell’inceneritore, rischia di raddoppiare anch’essa!”

Il Coordinamento fa sapere quindi che sta lavorando per costruire un importante appuntamento informativo, con la presenza di tecnici di fama internazionale, per fare in modo “che ci sia veramente una operazione verità, ma in difesa del diritto alla salute e al futuro dei calabresi”.