RdC decurtato, Granato: “istigazione a delinquere per amministratori di figli disabili”

Calabria Politica
Bianca Laura Granato

. “Ci sono norme emanate da questo Governo palesemente ingiuste e discriminatorie che passano sotto silenzio, mentre le conseguenze nefaste si riverberano sempre e comunque sui più deboli, sulle fasce sociali in difficoltà. Nell’inerzia colpevole della politica che appartiene e condivide tutte le scelte scellerate di questa maggioranza. Un esempio? La rideterminazione dei requisiti per il reddito di cittadinanza in funzione della rimodulazione della pensione di invalidità del familiare disabile”. E’ quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato (Gruppo Misto).

“In questi giorni tante famiglie con disabilità si vedono decurtare o addirittura azzerare il reddito di cittadinanza, in seguito all’aumento delle pensioni di invalidità stabilito due anni fa da una Sentenza della Corte Costituzionale. Si tratta di una conseguenza delle iniquità contenute nella Legge del 2019 che fissò i criteri per percepire il reddito di cittadinanza" afferma la senatrice Granato .

Il Reddito di Cittadinanza (RdC), introdotto con decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 come misura di contrasto alla povertà, è un sostegno economico finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale.

Qualora tutti i componenti del nucleo familiare abbiano età pari o superiore a 67 anni, oppure se nel nucleo familiare sono presenti anche persone di età inferiore a 67 anni in condizione di disabilità grave o non autosufficienza, assume la denominazione di Pensione di Cittadinanza (PdC).

"I fini della concessione dell’erogazione del reddito e della pensione di cittadinanza - prosegue Granato - il provvedimento è meno vantaggioso per i nuclei in povertà assoluta con persone con disabilità rispetto agli altri. Quindi, per fare fronte alla riduzione del reddito percepito, persone come genitori di figli disabili di cui sono amministratori di sostegno – e a Catanzaro non mancano esempi di genitori, disoccupati che non possono lavorare perché dedicati completamente al figlio disabile, sebbene ce ne siano altri da accudire – significa istigarli a utilizzare i soldi del familiare disabile per mantenere la famiglia e quindi a delinquere".

"Ci sono famiglie - aggiunge - con un componente disabile a cui il reddito di cittadinanza è stato dimezzato da 780 euro a 400 euro. Come può vivere una famiglia di 7 persone con 400 euro al mese? Eppure questo sta avvenendo da gennaio 2022. Piuttosto che dividersi e perdere tempo per coltivare i propri interessi personali, con misure autoreferenziali, i parlamentari si mobilitino per un intervento legislativo urgente, ovvero - conclude - una proposta emendativa da inserire all’interno di un Decreto Legge di prossima emanazione, che modifichi i parametri utili alla concessione del reddito di cittadinanza. Lo dobbiamo ai tanti cittadini in difficoltà, messi ulteriormente in ginocchio dalle conseguenze economiche e sociali di questa pandemia”.