Criticità didattiche, la Cgil a confronto con la vicepresidenza regionale

Calabria Attualità

"Le scuole calabresi sono in grande difficoltà; la ripresa in presenza voluta fortemente dall’esecutivo con la differenziazione dei contagi per attivare la dad rischia di avere effetti pesanti sulla realtà con cui oggi la scuola è costretta a fare i conti".

Questo il contenuto di una nota diffusa dalla segreteria regionale della Cgil, a seguito di un incontro avvenuto lo scorso 5 gennaio con la vicepresidente Giusi Princi.

"L’incontro che abbiamo richiesto, scaturisce dalla necessità di un confronto sulle criticità derivanti dall’imminente ripresa delle attività didattiche e sulle questioni più generali che interessano il sistema di istruzione calabrese nella sua interezza" spiega nella nota il segretario generale di Flc Cgil Calabria, Domenico Denaro.

Emersa una "ampia convergenza, che non possiamo che accogliere positivamente" sulla "necessità di avviare sin da subito una campagna vaccinale attraverso Hub Vaccinali nelle scuole" e sulla "costituzione di un tavolo tecnico regionale interistituzionale che affronti e sia di supporto alle finalità di indirizzo", ma anche per quanto riguarda "l’approvazione di una legge regionale sul diritto allo studio, ferma al 1985, per la scuola e l’università, in grado di tutelare le esigenze degli studenti e delle loro famiglie anche in previsione delle opportunità fornite dall’utilizzo delle risorse del Pnrr" e la "costituzione dell’osservatorio permanente sulla dispersione scolastica che serva soprattutto alla pianificazione di un dimensionamento scolastico teso a tutelare le minoranze, l’abbandono scolastico e lo spopolamento delle zone più interne e fragili della regione".

"Moltissimi sono i docenti assenti in malattia perché positivi che non rientreranno. Sarebbe stato più opportuno ripartire dal mese di settembre con l'attivazione delle misure da noi auspicate per non ritrovarsi oggi in questa situazione dove il ricorso alla Dda, con tutte le conseguenze che essa comporta, rischia di diventare l'unica soluzione percorribile" conclude.