Borghi più belli d’Italia in Calabria, adesione anche di Altomonte

Cosenza Tempo Libero

Anche Altomonte ha aderito alla rete dei Borghi più belli d’Italia in Calabria. È quanto dichiara il sindaco Gianpietro Coppola informando che l’amministrazione comunale ha sottoscritto il protocollo d’intesa per la costituzione del partenariato con i comuni di Tropea, comune capofila, Santa Severina, Aieta, Bova, Caccuri, Civita, Fiumefreddo Bruzio, Oriolo, Rocca Imperiale, Stilo e Buonvicino, strumentale alla raccolta delle proposte progettuali che dovranno essere presentate dagli enti territoriali calabresi all'Agenzia per la Coesione Territoriale nell’ambito del Contratto istituzionale di sviluppo (CIS) Calabria.

Altomonte, un borgo tra cibo e cultura. È questo, nello specifico il nome del progetto approvato nei giorni scorsi dalla Giunta Municipale, attraverso il quale, per un importo di 2 milioni di euro, la Città d’Arte parteciperà al bando.

Le coordinate che hanno ispirato il progetto mirano a promuovere ricadute turistico-promozionali e incentivare la domanda turistico nazionale e internazionale, migliorando l'offerta e l'accoglienza del territorio, anche in un'ottica di destagionalizzazione del turismo; individuare attività materiali e immateriali nell'ottica di favorire lo sviluppo socioeconomico e turistico dell'area interessata; mirare ad incrementare l’attrattività turistica dei territori, valorizzando e promuovendo le produzioni e le attività esistenti; favorire l’attuazione di modelli di gestione/valorizzazione innovative degli attrattori culturali e degli specifici itinerari e reti culturali tematiche.

E ancora favorire l’accessibilità ecosostenibile nei borghi, soprattutto alle persone con bisogni speciali, attraverso lo sviluppo dei servizi di orientamento e informazione; valorizzare le filiere locali della green economy; sostenere la riqualificazione di infrastrutture pubbliche e impianti per il tempo libero, lo sport, la cultura tesi a migliorare le condizioni strutturali e degli standard di qualità e offerta del patrimonio culturale e dei servizi aggiuntivi; contenere una componente di sperimentazione di modelli innovativi per la gestione delle infrastrutture, favorendo le sinergie tra i vari soggetti pubblici e con i soggetti privati e il mondo dell’associazionismo.