Controlli sui green pass nella piana. Scoperta pasticceria senza autorizzazione

Reggio Calabria Cronaca

Sette multe per mancato utilizzo di mascherina, per un importo di 2.800 euro. È successo nella piana di Gioia Tauro dove i militari hanno effettuato diversi controlli sui green pass.

I carabinieri hanno infatti controllato 71 esercizi commerciali a Taurianova, Cittanova e Polistena; hanno controllato 208 green pass, risultati tutti regolari.

I Carabinieri hanno anche sanzionato il titolare di una barberia di Taurianova, in frazione Amato, che esercitava la professione senza essere in possesso di green pass. Nei suoi confronti è stato quindi fatto un verbale per un importo di 400 euro.

I Carabinieri Forestali del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Reggio Calabria hanno controllato una pasticceria di Cittanova, scoprendo che esercitava l’attività di stoccaggio dei preparati senza alcuna autorizzazione.

Da qui il sequestro di generi alimentari poiché privi di etichetta e scheda di lavorazione; i militari hanno fatto sanzioni amministrative, per un totale di 4500 euro.

Diversi inoltre i controlli nei luoghi della movida, dove i militari hanno arrestato un uomo che, nonostante fosse sottoposto ai domiciliari a Taurianova, è stato sorpreso fuori casa. È stato quindi arrestato per evasione e riportato a casa.

Diversi controlli su strada e denunce a piedi libero nei confronti di 4 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di guida in stato di ebbrezza, truffa e guida senza patente poiché mai conseguita.

Un uomo, originario di Locri e già noto alle forze dell’ordine, è stato inoltre denunciato per falsa dichiarazione sulla propria identità, in quanto, all’atto del controllo, ha dato ai carabinieri le generalità del fratello, per eludere la verifica sul reale possesso della patente di guida.

I militari hanno poi arrestato tre persone in esecuzione a provvedimenti emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi. A seguito delle condanne nel processo dall’operazione “Piana Stupefacente”, che il 23 gennaio 2020 è sfociata nell’esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare a carico di 15 persone accusate, a vario titolo, di coltivazione, detenzione, acquisto e cessione di sostanza stupefacente, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di armi da guerra e comuni da sparo e ricettazione, i militari hanno eseguito le ordinanze.

L’organizzazione, che aveva base nella piana di Gioia Tauro, aveva strutturato in maniera intensiva e industriale la produzione di marijuana. Sono state sequestrate quasi 13 milioni di dosi coltivate nei campi di Gioia Tauro e Taurianova, trasferite e commercializzate in alcune selezionate piazze di spaccio come Cortina d’Ampezzo.

In quel frangente, l’attività di contrasto condotta in nove mesi di indagini, aveva consentito di sottrarre alla criminalità reggina oltre 100 milioni di euro. Quanto agli odierni arrestati, a nulla è valso il ricorso per cassazione presentato dai rispettivi difensori. La Corte di Cassazione ha confermato le condanne della Corte di Appello di Reggio Calabria.