Sorical, il commissario Calabretta delinea azioni future: “Punteremo su dighe e acquedotti”

Calabria Infrastrutture

“Il futuro della Sorical lo decide la Regione, non i Comuni”. Netta presa di posizione quella del commissario liquidatore Cataldo Calabretta, al termine di un incontro svolto nei giorni scorsi con alcuni amministratori locali del cosentino, che avevano proposto “di utilizzare Cosenza Acque quale condizione per partecipare al bando indetto dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile”.

“Cosenza Acque, mai operativa, è in liquidazione coatta dal 2016, si sta pensando di trasformarla in consorzio tra Comuni e metterla nelle condizioni di partecipare al bando e avviare le attività del gestore delle reti idriche e della depurazione. Si tratta dunque di due percorsi differenti che nel medio termine devono confluire in un unico soggetto” spiega ancora Calabretta. “Sorical pubblica resta l’obiettivo della Regione, confermato anche da un recente incontro che ho avuto con il presidente della Regione Roberto Occhiuto. Sorical è una società che se rilanciata può continuare ad essere al vertice del servizio idrico. Ci sono le competenze e le professionalità e tutto ciò è riconosciuto dagli addetti ai lavori”.

“Chi interviene nel dibattito in maniera superficiale si comporta come un politicante dilettante che parla per sentito dire e dimostra di essere ostile a prescindere nei confronti di Sorical” attacca poi il commissario, parlando di “detrattori che ne sanno poco e parlano a sproposito facendo una pessima figura: se veramente hanno interesse per il futuro di Sorical, dei suoi lavoratori e del servizio idrico calabrese mi sarei aspettato la richiesta di un incontro per un confronto e per approfondire il tema di cui sparlano senza ipotizzare alcuna soluzione. I problemi che stiamo cercando di risolvere sono problemi ventennali”.

Lo stesso poi dichiara di aver “molto apprezzato la Cgil che in questi giorni pubblicamente ha confermato che Sorical è l’unico soggetto in Calabria che potrà gestire il servizio idrico integrato. In verità anche le altre sigle sindacali sono concordi con questo percorso” conferma. “Il socio privato ha chiesto dal 2015 di lasciare le quote perché il gruppo francese non ritiene più strategica la presenza in Calabria. Anni fa hanno fatto la stessa cosa con i rifiuti poiché gestivano gli impianti della Regione”.

“Le infrastrutture idriche regionali sono un patrimonio importante che va valorizzato e troppo strategico per la Calabria. È intenzione della Regione di investire nella Sorical e il Pnrr offre le risorse per un investimento di grande portata sudighe e grandi acquedotti non sostenibile con i proventi della tariffa che pagano i cittadini” continua Calabretta, che ritiene “legittimo che i Comuni si preoccupino di intercettare finanziamenti europei per mettere ordine nelle reti idriche vetuste e senza manutenzione straordinaria da decenni”.

“Noi ci stiamo preoccupando di garantire il servizio idrico ai calabresi, abbiamo appena chiuso il contratto di fornitura energetica per il 2022 e sarà un salasso, un aumento di almeno 10 milioni di euro” afferma in conclusione. “Un costo che sfiorerà i 45 milioni di euro pari a quasi il 60% dei costi della società. Di questo ho informato la Regione e i Comuni devono essere consapevoli che senza l’elettricità l’acqua non arriverà ai serbatoi”.