Cimitero a Sibari su area confiscata: l’opposizione chiede chiarimenti

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«L’idea di realizzare un cimitero a Sibari su terreni un tempo di proprietà di un boss di ‘ndrangheta è pienamente condivisa, pure perché già prospettata, anni fa, dalla nostra amministrazione. Ma sull’eventualità di realizzare anche un crematorio nutriamo serie perplessità ed invitiamo Palazzo di Città a fornire i dovuti chiarimenti».

Questa la posizione che i consiglieri comunali Savina Azzolino, Fabio Civale, Sofia Maimone, Stefano Pesce e Giuseppe Praino esprimono in ordine all’annunciata realizzata del nuovo camposanto, destinato a sorgere nel perimetro dell’azienda agricola un tempo di proprietà del boss defunto Giuseppe Cirillo.

«Al riguardo, si va nella direzione di quanto da noi sempre auspicato», dicono i rappresentanti delle opposizioni consiliari, accendendo tuttavia i riflettori sulla ventilata realizzazione, all’interno della nuova struttura cimiteriale, un impianto crematorio.

«Sul punto, anche per evitare l’insorgere di confusione – aggiungono Azzolino, Civale, Maimone, Pesce e Praino - sollecitiamo il sindaco e la sua giunta ad un intervento chiarificatore, per confermare o smentire l’ipotesi. Va da sé che qualora l’amministrazione comunale fosse effettivamente intenzionata a procedere in tal senso, sarebbe doveroso e necessario aprire quantomeno una fase di confronto e approfondimento sia in sede istituzionale sia con la comunità sibarita, dal momento che un’opera del genere avrebbe un forte impatto ambientale, ancor più rilevante in un’area a vocazione agricola, nel cuore di una zona anche di primaria rilevanza turistica».