Operazione Moliere, Guccione (Pd): “Continua ad emergere sistema con pagamenti doppi e tripli”

Catanzaro Politica
Carlo Guccione

“Siamo sempre stati garantisti e lo saremo anche stavolta, ma non possiamo non sottolineare che quanto emerge dall’inchiesta della Guardia di Finanza sull’Asp di Catanzaro conferma quello che ho denunciato più volte in questi anni: esiste un sistema ormai consolidato di doppi e tripli pagamenti di una stessa fattura, cessioni di credito, interessi di mora e spese legali, che ha permesso la distrazione di importanti risorse sanitarie e aggravato la già precaria situazione del debito sanitario calabrese”. È quanto afferma in una nota Carlo Guccione, intervendo sui dettagli dell’Operazione Moliere (LEGGI).

“Un meccanismo che ancora, purtroppo, non è stato debellato” afferma ancora l’esponente del Partito Democratico. “Mentre a Reggio Calabria dal 2005 al 2013 non vi è traccia della contabilità economico-finanziaria dell’Asp di Reggio Calabria, a Cosenza la situazione rimane pressoché inalterata. Attraverso interrogazioni e denunce, che hanno trovato poi ulteriori conferme anche da quanto sostenuto dalla Corte dei Conti, ho lanciato l’allarme sul disordine organizzato creatosi all’Asp di Cosenza”.

“Centinaia di milioni di euro finalizzati a garantire i Livelli essenziali di assistenza e le cure dei cittadini, sono stati utilizzati per pagare interessi di mora, spese legali e pagamenti doppi, o addirittura tripli, di una stessa fattura. Sono sparite fatture per 12 milioni di euro, oltre 450 sono le vertenze giudiziarie in corso, è in essere un contenzioso che ormai arriva a un miliardo di euro” denuncia ancora Guccione. Il tutto “a danno dei cittadini”, dato che “hanno continuato a far salire i debiti contando su una totale mancanza di controlli e l’assenza di un sistema informatico che avrebbe dovuto garantire trasparenza ed efficienza”.

“Ad oggi né la Regione, né il commissario ad acta hanno fatto qualcosa, ci auguriamo che il nuovo presidente, Roberto Occhiuto, sia in grado di spezzare questo sistema che ha dilapidato milioni di risorse che dovevano essere destinate alle cure dei cittadini” conclude.