Modena. “Siamo della ‘ndrangheta”: così entrano gratis in piscina

Calabria Cronaca

“Se ci fai pagare il conto vedi cosa succede”: un avvertimento chiaro che è servito per entrare più volte in piscina senza pagare il biglietto e per consumare al bar della struttura, anche qui senza spendere un euro: il tutto per un valore quantificato in circa 1500 euro.

Il titolare della piscina avrebbe difatti accondisceso alle pretese di un uomo e del suo complice, non fosse altro perché intimorito dal fatto che i due si dichiarassero appartenenti ad una cosca locale della ‘ndrangheta.

Circostanza quest’ultima poi smentita dagli investigatori che nell’estate dell’anno scorso - ad allora risalgono i fatti -avevano fatto scattare l’arresto per entrambi i soggetti, un 40enne ed un 45enne.

Fatti che non sono avvenuti in Calabria, come qualcuno potrebbe pensare, ma in Emilia Romagna, nel modenese, in particolare nella popolosa cittadina di Soliera.

La vittima, però, stanca di queste pretese, aveva denunciato il tutto ai carabinieri. Da qui il fermo per estorsione in concorso e il processo a carico degli indagati che si è concluso con la condanna per il 40enne a due anni, pena sospesa, e ad una multa di 480 euro per il reato di estorsione in concorso. L’uomo ha risarcito il danno al titolare della piscina.