Processo Why Not, la procura chiede la “penale responsabilità” di Saladino

Catanzaro Cronaca

Affermare la penale responsabilità di Antonio Saladino rispetto alla contestata associazione a delinquere, ed alla maggior parte dei reati fine. Così il sostituto procuratore generale della Repubblica di Catanzaro, Massimo Lia, nella requisitoria dei giudizi abbreviati chiesti dall'imprenditore Saladino e altri 39 imputati nell'inchiesta "Why not" su presunti illeciti nella gestione dei fondi pubblici in Calabria.
Lia, già stamane ha discusso le posizioni di altri nove imputati chiedendone l'assoluzione (solo per Giuseppe Fragomeni la richiesta non è di "assoluzione totale", poiché gli sono contestati altri capi d'accusa ), nel pomeriggio si è concentrato su buona parte delle accuse che vengono mosse ad Antonio Saladino, ex leader della Compagnia delle opere in Calabria e principale accusato nell'inchiesta.
Il magistrato ha ripercorso gli elementi di indagine che fanno riferimento alla presunta associazione a delinquere di cui Saladino avrebbe fatto parte. In base alle accuse, l'imprenditore avrebbe messo in piedi e diretto un sistema illecito per l'accaparramento di fondi pubblici destinati allo sviluppo della regione. Secondo i magistrati, avrebbe "organizzato e capeggiato una compagine di persone al fine programmatico di porre in essere condotte integranti reati", creando un vero e proprio "sistema" di cui è stato definito "centro di gravita' ed in cui avrebbe coinvolto anche politici di ogni estrazione politica ed esponenti delle istituzioni. Questi ultimi, secondo le contestazioni dei magistrati, avrebbero garantito finanziamenti pubblici alle società riconducibili allo stesso Saladino in cambio di consenso elettorale, gestito tramite l'assegnazione di posti di lavoro, in un circuito che proprio così si autoalimentava. La stessa accusa di associazione a delinquere è difatti rivolta a numerosi amministratori pubblici regionali che, scrivono gli inquirenti avrebbero "nelle rispettive funzioni di componenti dei consigli regionali, costituito, mantenuto ed alimentato, con Saladino e le persone allo stesso legate, uno stabile sistema, a condotte corrispettive e, perciò con comportamenti reciprocamente interdipendenti, coessenziali e vincolanti, in forza del quale, al fine di conseguire, in cambio, un clientelare consenso elettorale, assicuravano delittuosamente a strutture societarie di fatto governate da Saladino o nelle quali il medesimo era comunque interessato, fondi pubblici per l'esecuzione di lavori prospettati come di pubblica utilita'".
La requisitoria riprenderà domani mattina, quando Lia tratterà anche la posizione del presidente della Giunta regionale Agazio Loiero, per il quale tuttavia la disamina dei vari reati non terminerà, poiché una parte saranno trattati dall'altro sostituto procuratore generale che ne discuterà tra giovedì e venerdì prossimi.

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