Automobili, Toyota conquista le vendite: crescita record del 30%

Calabria Tempo Libero

Nonostante i rallentamenti causati dalla pandemia, il mercato delle automobili ha finalmente ripreso a muoversi negli ultimi mesi in tutto il mondo. Tra tutte le aziende automobilistiche, vanno sottolineati gli ottimi numeri che sta collezionando il gruppo Toyota, che conferma la propria posizione al vertice a livello mondiale nella prima metà del 2021.

I NUMERI IN CRESCITA DEL GRUPPO TOYOTA

A livello globale Toyota si conferma la casa auto con i numeri migliori, registrando un notevole aumento delle vendite di oltre il 30%, un risultato assolutamente migliore rispetto alle stime iniziali. Infatti, da gennaio a giugno la Toyota ha venduto 5 milioni e mezzo di auto, superando addirittura il suo primato del 2019 e battendo l’azienda tedesca Volkswagen, si pensi solamente che in Cina i nuovi modelli Toyota hanno determinato una riguardevole crescita di vendite che ha migliorato di molto l’incremento finale. Sono molte, quindi, le persone che si interessano alle automobili dell’azienda giapponese e tra queste, una delle più famose e ricercate anche in Italia è senz’altro la Toyota Yaris, come spiega l’approfondimento di automobile.it. Questo modello ha ottenuto ottimi risultati in termini di vendite anche in Europa, entrando di diritto nella top 10 delle automobili calcolate a giugno 2021, raggiungendo il 6° posto in classifica. Anche per questi numeri il gruppo Toyota è in positivo per quanto riguarda le stime globali del prossimo anno, con dei ricavi che dovrebbero salire ancora di almeno un 10%, permettendogli così di rimanere ancora in testa nelle vendite mondiali.

LA CRISI DEI SEMICONDUTTORI

Uno dei punti di forza di Toyota, che le ha permesso di ottenere ottimi risultati nonostante le difficoltà causate dalla pandemia di Covd-19, sta nell’aver limitato negli scorsi mesi l'impatto derivante dalla carenza di semiconduttori che ha colpito duramente il settore delle automobili. Ma cos’è la crisi dei semiconduttori? In parole povere è propriamente il calo delle vendite delle auto, che ne consegue una riduzione degli ordini dei chip delle case automobilistiche, per questo motivo i produttori elettronici di questi chip hanno investito molto meno per colpa della pandemia mondiale e ne sono rimasti a corto, non pensando invece alla enorme crescita digitale generica dell’ultimo anno, e in particolare alla innovazione elettronica nelle vetture. Perciò, anche se il mercato della vendita cresce, paradossalmente le linee di produzione automobilistiche si sono dovute fermare per la mancanza dei semiconduttori, questi piccoli componenti elettronici necessari per i motori elettrificati e anche per le procedure di assistenza di guida di un veicolo moderno. Una situazione, questa della crisi dei semiconduttori, che ha colpito anche altri mercati e che ha fatto subire enormi ritardi nelle consegne.