Why Not: Rito abbreviato, PM chiede nove assoluzioni

Calabria Cronaca

Si e' conclusa con la richiesta di nove assoluzioni, stamane, la prima udienza dedicata alla requisitoria della pubblica accusa nella trattazione dei 40 giudizi abbreviati chiesti da altrettanti imputati a seguito dell'inchiesta "Why not", su presunti illeciti nella gestione dei fondi pubblici in Calabria. Il sostituto procuratore generale, Massimo Lia, dopo una lunga discussione nell'ambito della quale ha trattato i capi d'accusa contemplati al capo 1 della rubrica (associazione a delinquere), ai capi 9 e 10 (vicenda "Censimento patrimonio immobiliare"), ed ai capi 27 e 28 (vicende "Anagrafe animale" e "Virus tristezza degli agrumi"), a vario titolo contestati agli imputati, ha chiesto al giudice dell'udienza preliminare Abigail Mellace di assolvere "per non aver commesso il fatto": Carmine Aloisio, 35 anni, Isola Capo Rizzuto (Crotone); Pietro Andricciola, 69, Lamezia Terme (Catanzaro); Peppino Biamonte, 60, S. Pietro Apostolo (Catanzaro) (l'unico per il quale la formula e' stata "perche' il fatto non sussiste"); Mario Alvaro, 60, Saracena (Cosenza); Pasquale Maria Tripodi, 51, Montebello Jonico (RC); Giuseppe Fragomeni, 65, Bianco (RC); Sabatino Savaglio, 43, Cosenza; Saverino Saladino, 33, Lamezia Terme (Cz); Mario Scardamaglia, 50, Lamezia Terme (Cz). La requisitoria riprendera' nel pomeriggio, quando il pg trattera' la posizione dell'imprenditore Antonio Saladino, ex leader della Compagnia delle opere in Calabria, e principale accusato di "Why not". L'inchiesta fu avviata nel 2006 dall'allora sostituto procuratore Luigi de Magistris e poi avocata dalla Procura generale di Catanzaro. Nella richiesta di rinvio a giudizio, sottoscritta dall'allora procuratore generale Enzo Iannelli, e dal suo sostituto Domenico De Lorenzo, nonche' dai sostituti procuratori della Repubblica Salvatore Curcio e Antonella Lauri, si ipotizzano complessivamente l'associazione a delinquere, l'abuso d'ufficio, la turbata liberta' degli incanti, la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, la frode nelle pubbliche forniture, il peculato, la corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, l'istigazione alla corruzione, l'estorsione, la falsita' ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, e violazioni della normativa in materia di lavoro. Oltre ai 40 imputati per i quali si sta svolgendo il giudizio abbreviato - tra i quali compaiono Agazio Loiero, presidente della Regione Calabria, Giuseppe Chiaravalloti, ex presidente della Regione Calabria -, per altre 58 persone e' in corso la normale udienza preliminare, per decidere se e chi di loro debba essere rinviato a giudizio, che riprendera' l'8 febbraio.

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