Turismo, Coldiretti: “Buon riscontro nei nostri 322 piccoli borghi”

Calabria Attualità
Franco Aceto

“Le aree rurali sono scelte sia come meta turistica vera e propria oltre che come destinazione per gite come completamento della vacanza al mare”. È quanto spiega Coldiretti Calabria presentando un primo rapporto sulla presenza dei turisti in regione. Di questi, molti – anche stranieri – hanno preferito la permanenza nei 322 piccoli borghi rispetto ai grandi centri abitati.

Un interesse “importante anche per la ricerca del buon cibo che aiuta a salvare una parte consistente del patrimonio agroalimentare Made in Calabria a partire dai 268 prodotti alimentari tradizionali coltivati da generazioni dagli agricoltori che non hanno solo un valore economico ma anche storico, culturale ed ambientale e garantiscono la sopravvivenza e reddito della popolazione anche nelle aree interne più isolate” ribadisce Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria.

I piccoli borghi “rappresentano oltre i tre quarti (79,7%) dei comuni della regione”, e garantiscono “un paesaggio fortemente segnato dalle produzioni agricole, dalle dolci colline pettinate dai vigneti agli ulivi secolari, dai casali, dai verdi pascoli ai terrazzamenti, che contrastano il degrado ed il dissesto idrogeologico”. E per questo, dunque, sono apprezzati e ricercati.

“Certamente si può e si deve fare di più e meglio con la riqualificazione di infrastrutture pubbliche e impianti per il tempo libero, lo sport e la cultura, al fine di migliorare e completare le condizioni strutturali e gli standard di qualità e offerta del patrimonio culturale e dei servizi aggiuntivi così come la riqualificazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare in stato di abbandono e/o di sottoutilizzo” continua Aceto, che ribadisce quanto sia necessaria “la consapevolezza dell’importanza del turismo per lo sviluppo economico e l'esigenza di incrementare l'occupazione richiedono strategie turistiche sempre aggiornate, basate sulla qualità dell’offerta e orientate alla valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale ed enogastronomico”.