Omissione atti d’ufficio, tribunale Salerno assolve De Magistris

Catanzaro Cronaca
Luigi De Magistris

"Oggi il tribunale di Salerno mi ha assolto dall'accusa di omissione di atti di ufficio in riferimento ad un fatto che avrei commesso quando ero pm a Catanzaro. Si trattava di un'accusa per me ingiusta e infamante", ha scritto sul suo profilo Facebook Luigi de Magistris, eurodeputato Idv e candidato sindaco di Napoli, che aggiunge: "Ho dedicato, infatti, alla giustizia e alla legalità quindici anni della mia vita, giorno e notte, sempre e solo per mantenere vivo il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alle legge. Per questo, ho pagato sulla mia pelle la ferocia di pezzi deviati dello stato, a cui non piace la magistratura autonoma e indipendente, non piegata e suddita al potere politico. Oggi vengo assolto con la formula più ampia: il fatto non sussiste. Ho avuto fiducia nel tribunale di Salerno e questa fiducia e' stata ripagata, facendomi dimenticare i mesi di sofferenza amplificata da una campagna di denigrazione e delegittimazione della mia persona, anche professionale. Una campagna diventata ancora più virulenta quando doveva colpirmi per il ruolo che attualmente rivesto in politica. Voglio sottolineare che sono stato assolto difendendomi nel processo e non dal processo, per altro senza utilizzare, pur potendolo fare, lo schermo della immunità parlamentare ne' scappatoie come quella del legittimo impedimento". L'ex pm a Salerno era sotto processo per una ipotesi di omissione in atti d'ufficio per non aver assolto fino in fondo il mandato di indagine supplementare su una vicenda che risale al 2007. La prima sezione del tribunale di Salerno, competente per le inchieste sui magistrati della circoscrizione di Catanzaro, dove l'europarlamentare di Italia del Valori ricopriva l'incarico di sostituto procuratore, l'ha assolto con formula piena. Per i giudici salernitani il fatto non sussiste, ovvero non ci fu dolo da parte di De Magistris nel chiedere l'archiviazione per un indagine sui colleghi togati del tribunale di Potenza accusati da un commerciante di Nardo', in provincia di Lecce, di non aver ravvisato comportamenti omissivi da parte dei giudici di Lecce, dove Luigi Stifanelli, ridotto sul lastrico da alcuni usurai, non aveva ottenuto la condanna di chi gli aveva sottratto attivita' commerciale e beni immobili. Il 12 marzo 2007 Luigi De Magistris chiese l'archiviazione del caso, e nell'ottobre successivo il gip di Catanzaro dispose un supplemento d'indagine.