Omicidio Fortugno: confermati in appello 4 ergastoli

Reggio Calabria Cronaca
Francesco Fortugno

La Corte d'assise d'appello di Reggio Calabria, presieduta da Bruno Finocchiaro con a latere Lilia Gaeta, ha emesso in serata la sentenza a carico degli imputati per l'omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, avvenuta a Locri il 16 ottobre del 2005. I giudici di secondo grado hanno confermato l'ergastolo per Alessandro e Giuseppe Marciano', Salvatore Ritorto e Domenico Audino, i primi due considerati mandanti del delitto e gli altri indicati come esecutori. Sono stati assolti Carmelo Dessi', che era gia' libero, e Vincenzo Cordi', di cui e' stata disposta la scarcerazione. Ad Antonio Dessi' e' stata inflitta la pena di cinque anni ed otto mesi oltre che al pagamento di 1.000 euro di multa. Per i quattro condannati all'ergastolo e' stato disposto anche il pagamento di una somma a titolo di risarcimento ai congiunti della vittima. Alla regione Calabria, alla Provincia di reggio, all'Asl di Locri ed al comune, che si erano costituiti parte civile, dovranno essere corrisposti 5.000 euro. Il 2 febbraio del 2009 i giudici della Corte d'Assise di Locri avevano inflitto il carcere a vita ai quattro degli imputati: Alessandro e Giuseppe Marciano', padre e figlio, ritenuti i mandati del delitto; Salvatore Ritorto e Domenico Audino, per il ruolo di esecutori del fatto di sangue. In primo grado, inoltre, erano stati condannati Carmelo e Antonio Dessi, rispettivamente a quattro e otto anni di carcere; e Vincenzo Cordi', considerato capo dell'omonima cosca, a dodici anni d reclusione. Nel processo d'appello, il sostituto procuratore generale Fulvio Rizzo, a conclusione della sua requisitoria, ha chiesto la conferma dell'ergastolo per mandanti ed esecutori del delitto. A loro carico anche una condanna a nove anni di reclusione per associazione mafiosa: reato per il quale, in primo grado, erano stati assolti. Nei confronti dei quattro imputati maggiori l'accusa ha invocato la riduzione, da tre anni a diciotto mesi, della pena accessoria del regime d' isolamento carcerario. Conferma della condanna anche per Carmelo e Antonio Dessi, mentre un aumento di pena, da dodici a diciotto anni, e' stato formalizzato a carico di Vincenzo Cordi'. L'uccisione del Vicepresidente del Consiglio regionale avvenne il 16 ottobre del 2005 nell'androne di palazzo Nieddu del Rio di Locri, al cui interno era stato localizzato il seggio per le primarie del Pd. L'assassinio di Francesco Fortugno scosse il Paese e ai suoi funerali partecipo' anche l'allora Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi. Cinque mesi dopo il barbaro episodio, esattamente il 21 marzo del 2006, le indagini della Squadra mobile della questura di Reggio Calabria e del commissariato di Siderno ( nella circostanza il Ministero dell'Interno invio' nella Locride i migliori 007) portarono all'arresto di nove persone, quattro gia' in carcere per una precedente indagine della polizia, tra cui Salvatore Ritorto indicato come l'esecutore materiale del delitto. Un ruolo importante nella prosecuzione del lavoro investigativo lo ebbe uno dei due collaboratori di giustizia, Bruno Piccolo, suicidatosi nella localita' dove viveva sotto protezione, esattamente, due anni dopo l'uccisione di Fortugno. Il 21 giugno 2006, sempre la polizia, arresto' i due presunti mandanti del delitto: Alessandro e Giuseppe Marciano', il primo caposala presso l'ospedale di Locri dove Fortugno e la moglie, Maria Grazia Lagana' (oggi parlamentare del Pd), lavoravano come medici.

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